Sport a Lecce, Marra(PD):’Strutture fatiscenti, i cittadini meritano impianti migliori’

Il segretario cittadino PD, Fabrizio Marra, espone alla stampa la condizione degradata di alcune strutture pubbliche del capoluogo salentino:’Amministrazione recuperi quel senso di riappropriazione dei suoi luoghi’.

Lecce “Capitale dello Sport”? a giudicare dalle ironiche parole di Fabrizio Marra, segretario cittadino PD, il capoluogo salentino non potrebbe, al momento, fregiarsi d’un titolo del genere. Se non altro perché alcune strutture pubbliche che accolgono – o meglio, non accolgono – le attività sportive appaiono alquanto malandate, abbandonate all’incuria. Il Partito Democratico salentino le elenca all’interno di una conferenza stampa tenutasi stamattina, presso la sede provinciale di via Tasso.

I terreni da calcio dell’Antistadio; la pista ciclabile situata sulla strada Lecce-San Cataldo; due campi da pallavolo in via Giurgola; ed infine il complesso Itaparika. Le foto consegnate ai giornalisti durante l’incontro testimoniano un evidente stato di degrado. Lo stesso Marra peraltro, soffermandosi sui campi dell’Antistadio, li definisce «uguali da quando ci giocavo io vent’anni fa. Non è cambiato nulla nonostante la presentazione, da parte dell’Assessore ai lavori Pubblici, Gaetano Messuti, di un progetto faraonico atto a riqualificare il posto. Disse che era tutto pronto, mancava solo lo ‘star’ ai lavori. Da quel giugno 2014 sono trascorsi diversi mesi, ma giunti quasi al 2015 si ritarda ancora».

Il ruolo dell’opposizione dunque – sottolinea Marra – non deve essere inteso in chiave “sfascista”, semmai interpretato dau n punto di vista collaborativo. «Vogliamo risultare una spina nel fianco ‘propositiva’ nei confronti dell’Amministrazione Comunale; manca quel senso civico che spinga la giunta a riappropriarsi dei propri luoghi, ridimensionandoli a beneficio della collettività». «Da giovane quale sono – prosegue – mi sento in diritto di poter alzare la voce davanti ad alcuni scempi di quest’amministrazione che troppo spesso si dimentica che questa città che gode, di un clima eccezionale e di una conformazione geofisica che permette la pratica dello sport in qualsiasi luogo, esistano strutture abbandonate alle incurie del tempo».Circa il 95% dei cittadini leccesi oggigiorno, sia per essi che per i propri figli, scelgono delle strutture private per praticare sport. Un dato di fatto, perfettamente comprensibile. i quattro casi sui quali si sofferma Marra vengono snocciolati pian piano.

CAMPO DI VIA GIURGOLA – La struttura sportiva, costruita nella prima metà degli anni duemila, non è mai stata utilizza in modo continuativo. «Oggi l’impianto è lasciato abbandonato al suo triste destino con il sintetico oramai ammuffito a causa del mancato utilizzo e con le reti di recinzione quasi del tutto abbattute dal vento. Non sarebbe stato meglio affidarlo a qualche società sportiva di pallavolo – si domanda Marra – che in città non mancano, al fine di organizzare un torneo estivo o un corso per ragazzi?».
 
ANTISTADIO – «Forse i nostri genitori si ricordano quale terreno di gioco si cela sotto le piante che sono cresciute negli anni». Oltre al campo a 11, il sito presenta un recinto con che contiene un appezzamento di terreno senza alcuna funzione sportiva evidente; un campo di calcio a 5 in cemento (anche questo con reti tutt’altro che a norma); una pista di pattinaggio senza protezioni; spogliatoi inadatti e fatiscenti. «L’amministrazione di Palazzo Carafa  non crede che le società dilettantistiche leccesi nel 2014, oramai 2015, meritino un impianto dotato di campo in erba sintetica? Probabilmente Sig. Sindaco lei e gli altri componenti dell’amministrazione sono amanti del calcio anni 70’/80’ però chi gioca oggi gradirebbe un aggiornamento dell’impianto troppo spesso promesso e mai realizzato».
 
ITAPARIKA – Tale centro sportivo sorge tra San Cataldo e Lecce, nato negli anni 90’. L’Itaparika è fermo dal 2009 e attualmente in attesa di un provvedimento da parte dell’amministrazione. Peccato però che in questo lasso di tempo i vandali si stiano divertendo, anche troppo. Quattro campi di calcetto, ancora oggi in ottime condizioni, per quanto riguarda il manto sintetico; un campo da calcio a 11 regolamentare, con annessi spogliatoi e strutture ricettive sono lasciati al loro destino. Nel frattempo sono sparite, porte, recinzioni, bagni e addirittura una struttura coperta che fungeva da sala per cene e premiazioni, il tutto per lasciare spazio a erbe alte oltre un metro e uno stato di degrado incredibile. «Perché in attesa che la giustizia faccia il suo corso – propone Marra – non affidare la struttura a terzi o gestirla direttamente dal Comune e permettere così  di vivere e far divertire i leccesi?».
 
CICLABILE LECCE – SAN CATALDO – Qui Marra parte da un dato empirico: «Il Comune di Lecce dichiara di avere 18,67 km di piste ciclabili per 100km2 di superficie». Numeri che scaturiscono dalla ricerca del Centro Studi Continetal. «Ci auguriamo che non tengano conto della pseudo ciclabile Lecce – San Cataldo – specifica – il timore che questa faccia parte di questo dato diventa una certezza visitando il sito www.piste-ciclabili.com dove la ciclopedonale è indicata con il nome di Lecce-Cesine: Oasi WWF». Il capoluogo salentino sarà anche primo in Puglia, ma nel dettaglio, la condizione di questa arteria crende impossibile il percorri mento della strada riservata; che, al di là delle continue interruzioni, la natura ha completamente coperto la sede stradale. È facile ricevere i galloni delle classifiche – conclude il segretario PD – con ciclabili buone solo per le statistiche, vedi quella della zona industriale o quella che collega la 167/C al Borgo di San Ligorio. Non sarebbe stato preferibile studiare un sistema per inserire queste piste nel centro della città laddove sarebbero veramente utili? E per quanto concerne la Lecce San Cataldo sarebbe bello riavere una strada che permetta agli amanti delle due ruote a pedali di arrivare a mare pedalando e respirando aria pulita in mezzo al verde che si ferma però al di là della sede stradale». 



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