Saranno solo le aule di giustizia a consegnare la verità sugli ultimi accadimenti che hanno riguardato da vicino la comunità di Squinzano; nel frattempo, però, il Partito Democratico salentino – all’interno della propria sede provinciale di via Tasso – chiede che si valuti nelle sedi opportune anche l’ipotesi estrema dello scioglimento del Consiglio Comunale. Una misura definita straordinaria e preventiva che, davanti ad eventuali prove inconfutabili – ma anche semplici elementi su collegamenti tra criminalità organizzata ed amministratori – intende eliminare alla radice la fonte di qualsivoglia potenziale legame.
Premessa importante: la formula dubitativa, nell’attuale fase delle indagini, resta assolutamente d’obbligo. Eppure, stando a quanto emerge dal prezioso lavoro congiunto delle forze dell’ordine, pare sussista un clima di pesante condizionamento e intimidazione degli operatori economici. Atteggiamento che negli anni è stato oggetto delle denunce politiche nella massima assise squinzanese da parte dei rispettivi consiglieri comunali PD.
Insomma, un possibile momento di commissariamento che intenda far riflettere i cittadini su quale città e quale futuro lasciare alle future generazioni. Che possa aprire un nuovo capitolo con pagine non inquietanti, dove prevalga la forza delle istituzioni e le tante energie positive presenti a Squinzano, incoraggiate – oggi più che mai – ad «uscire dalla passività e dall’acritica accettazione di fuorviati e fuorvianti sistemi consolidati». Parole d’impatto quelle utilizzate da Rossana Indiveri, Segretario PD del Circolo di Squinzano. «Non è la nostra mera polemica politica – ha poi proseguito durante un’apposita conferenza stampa tenutasi stamattina – né, con questa aspettativa, è nostra intenzione anticipare il naturale corso della giustizia che, come detto, avverrà con i tempi e nei luoghi propri».
Lo stesso Salvatore Capone, deputato parlamentare PD – presente anch’egli alla conferenza stampa odierna – non esclude eventuali interrogazioni al Ministro competente:«Valuteremo se sottoporre o meno al governo la questione, ed eventualmente non ci tireremo affatto indietro». Assieme a lui, anche Antonio Maniglio, consigliere regionale PD; Salvatore Piconese, segretario provinciale PD; Mauro Maggio, componente della segreteria provinciale PD.