Strutture mobili negli stabilimenti balneari a rischio? La Commissione regionale chiede chiarezza

La V Commissione regionale ha discusso sulle problematiche inerenti le strutture amovibili che insistono negli stabilimenti balneari. A confronto rappresentanti istituzionali e di categoria. Oggi la richiesta di chiarezza al Ministero.

Ci risiamo. Un’altra tegola potrebbe abbattersi sulle realtà imprenditoriali che hanno investito in strutture balneari sulle coste del Salento.
In un settore dove vige una normativa un po’ nebulosa, caratterizzato da continui cambiamenti legislativi, ora occorre chiarire alcuni aspetti che attengono alle strutture cosiddette “amovibili”.
 
Nella giornata di ieri, giovedì 13 ottobre, si è tenuta una seduta della V Commissione Consiliare della Regione Puglia (Ambiente Urbanistica Lavori Pubblici) presieduta dal vice presidente Mario Pendinelli che – come si descrive nella nota stampa – ha licenziato la legge su iniziative per la riduzione del rischio da esposizione a gas radon in ambienti circoscritti ed ha affrontato la delicata questione della rimozione di strutture mobili che servono attività balneari.
 
Presenti all’incontro anche rappresentanti della Direzione Marittima e della Sovrintendenza, oltre alle associazioni di categoria come Assobalneari, Federbalneari e Confcommercio che hanno evidenziato come la circolare emanata dalla Regione Puglia in materia di condizioni per il mantenimento delle strutture amovibili a servizio di attività balneari trovi nel territorio regionale difficoltà di recepimento per una diversa interpretazione data dalle tre Sovrintendenze presenti sul territorio regionale.
Insomma, come spesso accade in Italia, disposizioni diverse che confliggono tra loro.
 
Gli operatori del settore, inoltre, hanno evidenziato come il termine di scadenza delle autorizzazioni del 31 ottobre rappresenti un pericolo per le conseguenze previste per la non osservanza che sono la denuncia penale e la revoca della concessione.
 
Gli assessori regionali Raffaele Piemontese, competente per il demanio, e Anna Maria Curcuruto con delega all’urbanistica, hanno confermato la linea della Regione di considerare le autorizzazioni annuali e, quindi le strutture amovibili non soggette alla rimozione, assicurando la disponibilità ad avviare con gli uffici regionali un ulteriore approfondimento per dare migliori precisazioni, anche nel PPTR (Piano Paesistico Territoriale Regionale) e nel Piano delle Coste.
 
Infine, è partita la richiesta da parte della Commissione all’indirizzo della Sovrintendenza di insediare un tavolo di lavoro con ANCI, essendo i Comuni titolari dell’istruttoria delle istanze degli operatori balneari, e con i rappresentanti delle associazioni di categoria.
 
Così come ha confermato il vice presidente di Commissione Mario Pendinelli, la richiesta verrà trasferita al Segretariato Regionale del Ministero del Turismo e dei Beni Culturali nella mattinata di oggi per consentire agli uffici pugliesi di interpellare il Ministero al fine di arrivare alla condivisione di criteri oggettivi ed uniformi per tutte le strutture esistenti sul territorio.
 
Una richiesta di chiarezza, pertanto, in una delle questioni più importanti del comparto turistico che continua a trainare l’intera economia del territorio. In soldoni, l’appello è che la burocrazia non deve fermare lo sviluppo e opprimere l’impresa.



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