Susanna Camusso a Lecce, ‘2 SI al referendum per bloccare il Jobs Act’

La Segretaria nazionale della Cgil nel capoluogo per promuovere il referendum per l’abolizione del Jobs Act. Nel quartiere San Pio ha inaugurato lo ‘Spazio dei Diritti’, successivamente si è svolto un dibattito presso l’Università.

Cambiano i nomi, cambiano i volti, ma la politica del lavoro resta la stessa di sempre: giovani contro anziani, italiani contro immigrati, precari contro assunti. È triste la fotografia del mondo del lavoro che i politici di turno restituiscono a questa terra amara. Sono 6 milioni i voucher erogati in Puglia in un solo anno, una cifra desolante, ma chiarificatrice della condizione in cui versa il lavoro giovanile. Si, perché a subire l'impiego dei voucher sono soprattutto i neo laureati, ragazzi tra i 30 e 40 anni, costretti a fare i conti con la riforma che, si disse, avrebbe aiutato a far riemergere dall'ombra il lavoro nero, a legalizzarlo, regolarlo e consentire più assunzioni.
   
Per bloccare il Jobs Act che, al netto dei numeri, ha messo ulteriormente in ginocchio il mercato e creato quello che in Cgil chiamano "ultraprecariato", Susanna Camusso, storica segretaria nazionale del primo sindacato italiano, è arrivata fino a Lecce.
  
È nel quartiere di San Pio che la Segretaria ha inaugurato uno "Spazio dei Diritti", un luogo dove si possa dare una chance ed una speranza in più a tutti i ragazzi che riescono a barcamenarsi a fatica nel mare magnum del precariato. Se ne è accorta anche Susanna Camusso che il quartiere San Pio non è stato una scelta casuale: una zona ad alta densità di extracomunitari, studenti, fasce deboli; una parte di Lecce fatiscente, per lo più, poco curata e ancora troppo lasciata a se stessa; "lo Spazio dei Diritti è un faro di speranza in un luogo simile", ha spiegato Valentina Fragassi, segretaria di Cgil Lecce, in prima linea durante tutto l'evento.
   
Da quel focolaio di speranze per il futuro, in via delle Anime al civico 26, Camusso ha rilanciato la sua battaglia contro un governo sordo (quello di Renzi, ndr) che non ha mai riconosciuto i suoi interlocutori, negando il dialogo: "Tutto il dibattito di questi anni è ruotato attorno al modo in cui licenziare le persone – ha spiegato la Segretaria Nazionale – l'unica preoccupazione di questo governo si è sostanziata in questo".
   
I due quesiti referendari su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi in primavera scaturiscono, come riferisce Camusso, dalla incomunicabilità con il governo: un primo per consentire l'abrogazione dei voucher ed un secondo che reinserirebbe tutele crescenti per i lavoratori e le lavoratrici del settore degli appalti; il terzo quesito, bocciato dalla Consulta perché giudicato incostituzionale, afferiva invece al ripristino dell'art.18.
   
Esiste, inoltre, la possibilità che la consultazione popolare possa essere cancellata se, tempestivamente e preventivamente, il governo decidesse di modificare la normativa seguendo l'indirizzo proposto da Cgil.
 
L'iniziativa "Con 2 Sì tutta un'altra Italia" ha riscosso successo nell'Aula Magna del Codacci – Pisanelli: tante le testimonianze di giovani precari, studenti, lavoratori con partita iva e rappresentanti dei mille volti della generazione delle incertezze. Tra gli applausi, una sola certezza: il Jobs Act ha esasperato il concetto di flessibilità fino a cancellarne i tratti positivi. Adesso, per Cgil, c'è bisogno di sbloccare il lavoro per cambiare concretamente questa Italia.
   
Valentina Petrucci



In questo articolo: