Taglio del nastro all’acquedotto del Sinni che porterà l’acqua nel Salento

Inaugurazione della nuova opera realizzata da Acquedotto pugliese con i finanziamenti del Cipe e che consentirà l’approvvigionamento idrico del Salento. Tagli del nastro col governatore di Puglia Michele Emiliano.

Un nuovo acquedotto dal diametro di 1400 mm e lungo 37,5 kilometri. È l’acquedotto del Sinni sulla dorsale ionico salentina dell’Acquedotto Pugliese che potrà mettere la parola fine alla richiesta di quel bene prezioso che è l’acqua e, soprattutto nelle zone più estreme del Tacco d’Italia, tendeva a scarseggiare, lasciando rubinetti a secco e senza pressione.
 
Inaugurazione in grande stile ieri pomeriggio alla presenza del governatore di Puglia, Michele Emiliano, e del presidente dell’Acquedotto pugliese, Nicola De Sanctis. Sono circa 1.400 i litri al secondo che il nuovo acquedotto può raggiungere al fine dell'approvvigionamento idrico delle popolazioni nel sud della Puglia.
 
Una struttura in acciaio spessorato, atto a resistere a pressioni elevate e collega il serbatoio di San Paolo in agro di Salice Salentino, al serbatoio di Seclì dove è avvenuto il taglio del nastro.
"L'opera – ha affermato Michele Emiliano ieri pomeriggio – è stata realizzata perché il Salento richiede più acqua soprattutto nella stagione estiva, anche grazie ai suoi successi turistici".
“Con questa infrastruttura si aiuta anche la realizzazione della via ciclopedonale che l'Acquedotto sta realizzando per sostenere ulteriormente il turismo in Puglia. E' un'opera, come tutte quelle di Aqp, di grande qualità tecnica" ha proseguito il presidente della Regione.

I tempi di realizzazione sono stati abbastanza rapidi. Nel maggio 2015 è stato completato un primo stralcio che consentiva il potenziamento dell'alimentazione nei comuni di Veglie, Leverano, Copertino e delle marine di Nardò e Porto Cesareo. La condotta, pianificata dalla Regione Puglia, rientra tra le opere strategiche ammesse ai finanziamenti Cipe – Comitato interministeriale per la programmazione economica – per il potenziamento delle dotazioni idriche regionali e consentirà di trasferire risorsa idrica sufficiente alla fascia ionico-salentina, affiancandosi al più antico sifone leccese.
Gli ultimi lavori, poi, hanno portato alla realizzazione di ulteriori 25 chilometri di acquedotto, fino al serbatoio di Seclì, attraversando i comuni di Leverano, Nardò e Galatone.
 

"L'acquedotto del Sinni – ha commentato il presidente De Sanctis – testimonia l'impegno e le capacità progettuali della nostra azienda per un servizio sempre più rispondente alle necessità del territorio e alle sue aspettative, anche in termini di crescita economica e sociale. Un impegno nel solco di uno sviluppo sostenibile delle nostre attività e particolarmente rispettoso delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche delle zone attraversate".



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