Tap. Pagliaro «Salento svenduto, gasdotto strategico solo per la compagnia»

Nel giorno in cui l’attenzione sul gasdotto della Trans Adriatic Pipeline è alto, il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro torna a ribadire con forza l’inutilità dell’opera che ‘non porterà alcun beneficio al Salento’.

Oggi è il «Tap Day». Da quando il contestatissimo gasdotto della Trans Adriatic Pipeline da 870 chilometri, che dovrebbe far arrivare sulle coste del Salento, il gas naturale del Mar Caspio è diventato qualcosa in più di un progetto scritto nero su bianco, sui giornali o nelle sedi istituzionali non si parla d’altro. Oggi più che mai. Mentre in Via Capruzzi, Regione Puglia e i Sindaci dei comuni interessati stanno tentando di trovare una localizzazione alternativa all’approdo di San Foca, che sembra ormai dato per certo, il Governo e  la multinazionale svizzera continuano dritti per la loro strada tanto che è partita, proprio ieri, la seconda fase di sondaggi a terra. 

Eppure nonostante tanto sia stato detto e scritto resta ancora senza risposta, o almeno di una che convinca, la domanda: sarà o non sarà impattante per il territorio? Influirà o non influirà sulla vocazione turistica di una delle zone più belle del Salento? Perché anche su questo sembra non esserci accordo. 

A ribadire con forza l’inutilità del micro-tunnel, nel giorno in cui l’attenzione è massima, è il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro. «È  ridicolo sentir parlare di opera strategica – si legge nella nota – perché non porterà alcun beneficio al Salento. È, invece, strategica per la compagnia, evidentemente vicina al centrosinistra, avendo ricevuto la benedizione del leader».

«Si tratta solo di un intervento che devasterà uno dei tratti più belli della nostra costa e quella sì che produce ricchezza qui. È stata equivoca anche la linea del Governo Regionale, nonostante si sia fatta campagna elettorale sulla tutela del paesaggio e dell’ambiente. Eppure, non c’è stata una presa di posizione regionale chiara e netta come per le trivelle, per esempio. Restiamo senza parole davanti all’inedia generale –conclude Pagliaro- mentre il Salento viene svenduto agli squali del business internazionale».



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