Terremoto siciliano nel Pd, Morciano: “Serve sinistra unita. Renzi non è in discussione, lo sono i temi”

Un risultato drammatico, quello riportato dal Pd in Sicilia secondo il governatore Emiliano. “Inappropriato parlare di disfatta” dichiara invece Ippazio Morciano, segretario provinciale. Voci discordanti, ma al centro della bufera resta il premier in pectore, Matteo Renzi.

pd-morciano-minerva

L’alba di una giornata disastrosa per il Partito Democratico che già si paventava negli exit pool della serata di ieri. Una debacle che fa tremare tutto il partito, i vertici in special modo: al centro della bufera sempre lui, il segretario Matteo Renzi che con pervicacia continua a sostenere una linea bocciata ancora una volta dai cittadini italiani.

Del voto in Sicilia ha parlato questa mattina il governatore Emiliano, uomo del Pd, ma in rotta di collisione con il Segretario ormai da tempo immemore, ed anzi celebre per aver osteggiato alcune delle sue linee di governo più rappresentative.
“I risultati siciliani ovviamente erano ampiamente prevedibili, ma questo non toglie nulla alla loro drammaticità – ha apostrofato il Presidente della Puglia – Drammatici per il centrosinistra, drammatici per il Pd”. I primi risultati sulle elezioni siciliane, difatti, consacrano la sconfitta dei due candidati di centrosinistra. “Non ci sono vincitori nel campo ampio progressista – aggiunge Emiliano – e credo sia opportuno che in questa fase nessuno cominci un gioco allo scarica barile, cercando di dare la colpa gli uni agli altri”.

“Credo che il Pd – conclude il Presidente – rischi di stare addirittura sotto il dieci per cento in Sicilia e questo è un fatto gravissimo che prevede una svolta radicale che, lo dico chiaro, non sono le dimissioni di Renzi“. “Abbiamo fatto da poco le primarie, le abbiamo svolte e il segretario è Renzi. E in questo momento – specifica Emiliano – chiedere le dimissioni del segretario corrisponde a vigilare le regole del Pd, cosa che non farò mai”.

Un terremoto politico che avrà delle conseguenze, ammesso che il Segretario voglia considerare l’opportunità di ridiscutere la sua leadership, scenario tuttavia improbabile appresa la ben nota aspirazione a riproporsi in qualità di candidato Premier durante le prossime elezioni politiche.
Il Renzismo seguita a portarsi dietro una scia mortifera che ha provocato scissioni tanto nel Salento quanto in tutta Italia.
In tema di divisioni intestine alla sinistra, il nuovo segretario provinciale del Pd leccese, Ippazio Morciano snocciala le ragioni della sconfitta: “ La disaffezione degli elettori nei riguardi del nostro partito va ricercata nella scissione tra Pd e Articolo 1 che molto ha pesato sul risultato riportato che – il Segretario specifica – è ancora parziale”.

“Non possiamo parlare di disfatta, sarebbe inappropriato poiché le stime già messe in preventivo trovano riscontro nei risultati conseguiti, le divisioni non portano certamente alla vittoria e, nondimeno, quella in Sicilia era una partita già complessa da giocare”.

E aggiunge: “ Faremo autocritica costruttiva, al nostro interno e senza rimettere in discussione una leadership votata e voluta fortemente che mantiene la nostra salda fiducia”.

Morciano allude a Matteo Renzi, il segretario del Pd che finisce nuovamente nel mirino delle polemiche a seguito del risultato siciliano: “ Quella della Sicilia non è stata una bocciatura rivolta a Renzi, piuttosto alle divisioni e al deficit di programmazione condivisa che interessi il Paese. La figura di Renzi non è in discussione, lo sono i temi”.



In questo articolo: