Tutti a scuola, o quasi. Ore calde per il Governo col fiato sul collo

Sono ore decisive per il mondo della scuola, o almeno si spera. Dopo tanti rinvii, rassicurazioni e proteste oggi il Consiglio dei Ministri stilerà un disegno di legge che dovrebbe dare garanzie ai precari e iniziare una piccola rivoluzione per docenti e alunni.

Oggi è la giornata delle giornate, dopo i rinvii continui, le ipotesi, i decreti che non arrivavano, è il momento di dare le risposte al mondo della scuola. Un disegno di Legge – si badi, non un decreto – approda oggi al Consiglio dei Ministri.
E la flotta dei precari attende di conoscere il proprio destino in un mondo che più di tutti merita una riforma con i sani sensi, ovvero il mondo della Scuola.

La mobilitazione c’è tutta da parte chi non vuole più aspettare e non si fida più delle rassicurazioni. Anche su facebook la battaglia è aperta e si può trovare il gruppo #gaetuttiinruolo #nonunodimeno, dove Gae sta per graduatorie a esaurimento. Qui si possono leggere tanti commenti tra gli iscritti al gruppo, spesso parole al vetriolo. Qualcuno scrive “l’ultima volta che Renzi ha twittato ‪#‎staiserenoEnrico sappiamo bene come è andata a finire, quindi, il fatto che il nostro Presidente del Consiglio provi a rassicurare qualcuno, è solo un dato anacronistico. Con il senno di poi Enrico Letta avrebbe fatto bene a non stare sereno e forse questo è il monito che non fa stare per niente tranquilli i precari della scuola a cui era stata promessa l’immissione in ruolo”.

Sì, perché i precari della scuola attendevano la notizia ufficiale già il 27 febbraio 2015, delle 150 mila immissioni in ruolo da attuarsi a partire dal primo settembre 2015, ed invece è arrivata una frenata inattesa sul mega piano di assunzioni. Cosa è successo? Niente paura fa sapere il premier Matteo Renzi, tutto è sotto controllo e i precari della scuola possono stare sereni. Saranno assunti come promesso, il governo non ha cambiato idea. Si tratta solo di raggiungere l’obiettivo con un disegno di legge piuttosto che con un decreto legge d’urgenza. “Ma i precari memori di quanto è toccato ad Enrico Letta, a stare sereni non ci pensano nemmeno”.

E poi ci si mette anche il segretario generale Cgil, Susanna Camusso, la quale alla domanda di chi le ha chiesto di commentare le dichiarazioni di Renzi sul ddl di riforma della scuola ha risposto "Li ha invitati tutti a cena a casa?". “Non capisco – ha aggiunto – come faccia ad affermare una cosa di questo tipo quando ci sono moltissimi precari, con tipologie differenti ma sempre precari sono, a cui è ormai un anno che il governo promette la stabilizzazione ma poi c'è un continuo rinvio".

Intanto, così come leggiamo sul Sole24Ore, in base alle linee guida illustrate in Consiglio dei ministri lo scorso 3 marzo probabilmente verranno introdotti nuovi scatti di stipendio legati alla valutazione (per una percentuale del 70%) e non più solo all’anzianità (che rimarrebbe al 30%). Sul fronte delle stabilizzazioni gli assunti dovrebbero essere composti dai docenti delle Gae, e non da quelli delle graduatorie di istituto, e dai vincitori di concorso, nemmeno dagli idonei.
E intanto i precari continuano a commentare sui social network all’indirizzo di Matteo Renzi “Secondo voi uno che cerca la fortuna partecipando alla ruota della fortuna può mai capire cosa vuol dire essere precario? Con la mega bugia dell'azzeramento del precariato nella scuola con le immissioni in ruolo per tutti dando numeri…..ha offeso la dignità di tanti docenti che da anni consentono alla scuola italiana di garantire il diritto allo studio” 

Così come in tanti si sono portati a Roma il 10 marzo scorso sotto le sigle Cobas, molti pensano di far lo stesso il 17 marzo con Anief-associazione sindacale professionale.

Il tema è caldo, dicevamo, e il Governo non avrà certamente strada facile. La Scuola ha bisogno di svoltare, di assestarsi ai livelli europei (non diciamo mondiale perché ci prenderemmo in giro), di dare lavoro, ma soprattutto l’adeguata formazione ai nostri ragazzi.



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