Ugl contro Legge di stabilità, proclamato sciopero

Il Segretario Generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, ha proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore con data ancora da definire per dire no alla Legge di Stabilità.

“Non c’è alcuna delle parti sociali che giudichi positivamente la Legge di Stabilità”, queste le parole del Segretario Generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, che ha annunciato la proclamazione “di uno sciopero nazionale di 4 ore su base territoriale” nei prossimi giorni, con data da definire. Oggi, intanto,  sono state inviate ai Capigruppo di Camera e Senato richieste di incontro per sensibilizzare il Parlamento sugli effetti devastanti della Legge di Stabilità”.

“Volevamo un Governo di Emergenza Nazionale, per questo ne abbiamo auspicato e sostenuto la continuità, invece si è rivelato un Governo di Emergenza Politica, che ha solo evitato le elezioni e non affrontato i problemi”. Sono queste le motivazione, diffuse in una nota stampa  dall’Unione Generale del Lavoro, che hanno portato il Segretario Generale Giovanni Centrella a proclamare uno sciopero nazionale di quattro ore su base territoriale nei prossimi giorni, con data da definire.  

“Solo nel Salento, una famiglia su quattro – prosegue Centrella – è a rischio povertà, gli unici ammortizzatori sociali che si hanno sono le famiglie. I Comuni, che sono il il “primo soccorso istituzionale” dei cittadini,  non riescono a soddisfare le richieste di aiuto, da tempo denunciamo il bisogno di ulteriori risorse per l’Assistenza Sociale. Non possiamo pensare alla ripresa di un Paese senza che questi investa compiutamente nel rilancio industriale, nell’equità fiscale, nella famiglia, nelle Forze dell’Ordine, nella effettiva valorizzazione delle risorse umane nel Pubblico Impiego. In un momento così delicato – conclude – ci aspettiamo una gestione responsabile, che ascolti i Cittadini, le Parti Sociali, che non negheranno di certo alcun aiuto, se la strada da perseguire irta o meno che sia, possa comunque offrire una boccata di ossigeno, una prospettiva più dignitosa per il vivere quotidiano”.



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