‘Una lunga strada fatta insieme’ e uno sguardo al futuro: tra sostenitori e oppositori Vendola e Stefano alle Cantelmo

Presente e passato della sinistra pugliese nel cortile delle Officine Cantelmo ieri sera per un incontro che ha visto un pubblico diviso tra sostenitori e oppositori. Qualcuno ha persino chiesto conto con rabbia del caso Xylella al Governatore uscente.

Intenso l’incontro che ieri ha visto protagonisti Nichi Vendola e Dario Stefàno nel cortile delle Officine Cantelmo. Un incontro all’insegna del contrasto tra vecchio e nuovo: la tristezza per la chiusura di un ciclo e l’entusiasmo per un nuovo progetto politico, l’addio di Vendola alla Presidenza della Regione concomitante alla presentazione dei 10 candidati della lista “Noi a sinistra”.

Le contrapposizioni regnano anche nel pubblico, diviso fra sostenitori e una minoranza radicale che, sin dall’inizio dell’ evento, reclama turbolenta un  confronto sul caldo tema degli ulivi . Ma nonostante il dissenso espresso dai contestatori e il fastidio manifestato dal resto della platea per le interruzioni al dialogo politico, la presenza di quella vecchia sinistra integralista non sembra cozzare con il tema del giorno, anzi risulta emblematica del percorso oggetto della narrazione del presidente uscente.

Dopo la presentazione dei candidati, la parola va a Stefàno che esorta all’unica modalità possibile per un centrosinistra al governo: andare a votare chi per anni “ha mantenuto la schiena dritta”, facendo leva su nuove energie pur sempre in un disegno di continuità con la precedente esperienza governativa, e senza larghe intese,non percependosi la necessità di “inquinarsi” con chi la pensa diversamente. Ma è al dichiarato No alle contaminazioni, che si infervora nuovamente l’animo dei contestatori, richiamati poi dal candidato presidente.

Sarà Vendola, a concedere un piccolo fuori programma, rispondendo con veemenza sul tema della Xylella, sollevato a voce alta da uno dei contestatori, accennando alle pessime condizioni orografiche della Puglia, al problema dei depuratori, degli scarichi abusivi frutto della gestione di circuiti malavitosi.

Il confronto viene accolto dal governatore uscente, che, dopo aver puntualizzato sul ruolo della Regione a riguardo,spiega come il momento gli evochi l’importante cambiamento della sua vita politica: il passaggio dalla dimensione fondativa basato sull’utopia, a quella consapevole del dovere di rispondere ai bisogni dei cittadini pugliesi con tutte le forze possibili in campo, pur ammettendo degli errori di valutazione.

In ultimo, un finale che non tradisce le aspettative con la discussione sul piano aeroportuale, sul piano di assetto idrogeologico, su un miglioramento esponenziale nel sistema di protezione civile, sulla riqualificazione dei beni confiscati alla mafia, stanziando appositamente i fondi della comunità europea a tale scopo,perché ”la legalità va resa conveniente e non una retorica”.

E dopo aver tracciato le linee guida di ciò che è stato e ciò che sarà, il Presidente in congedo, promettendo di continuare ad esserci da militante, lancia un monito, questa volta coperto solo da un lungo, malinconico e commosso applauso: “attenzione all’ archiviazione tra destra e sinistra”, per non abbandonare la contesa delle idee, facendo vincere il trasversalismo.

di Irene Troisio



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