
I problemi più gravi, per venire risolti, serve affrontarli insieme. Uno per tutti, tutti per uno – dunque – nella lotta che vuole sconfiggere il batterio della xylella fastidiosa, causa della moria di migliaia di uliveti salentini. Se n’è discusso stamattina, presso l’Hotel Tiziano di Lecce, alla presenza dell’Osservatorio Fitosanitario regionale, rappresentato da Antonio Guario, ed il direttore dell’Area Politiche Sviluppo Rurale, Gabriele Pagliardini. Nell’incontro organizzato dalla Regione Puglia, occorreva anzitutto fare il punto della situazione. Obiettivo numero uno: contenere l’avanzamento delle infezioni soprattutto nei confronti dei terreni mal tenuti o incolti, habitat naturale per lo sviluppo del virus.
Ben 95mila risultano, ad oggi, gli ettari di uliveto infettati nella provincia. E non è tutto. Sarebbero a rischio anche altre specie quali mandorlo, ciliegio e oleandro. Eppure sarebbe stata individuata una zona ‘cuscinetto’ di circa due chilometri, indenne al batterio. Ragion per cui, stando anche alla normativa europea, per evitare il cospargersi di ulteriori danni bisogna intervenire mediante l’eradicazione di quelle piante ormai infette, o comunque con sintomi iniziali.
L’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, chiarisce in premessa nella conferenza stampa, avvenuta stamattina, il senso dell’appuntamento che da lì a qualche ora vedrà attorno ad un tavolo i Comuni coinvolti, la Provincia di Lecce, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, l’ARIF, il Corpo Forestale dello Stato, l’ANCI, i Consorzi di Difesa e il mondo dell’università.“Se oggi abbiamo convocato qui il mondo delle istituzioni – si legge dalle dichiarazioni di Nardoni sul sito istituzionale della Regione Puglia – i rappresentanti degli organi di controllo, le personalità tecnico-scientifiche che si stanno interessando al caso, è perché siamo convinti che l’integrazione e la collaborazione tra le varie forme d’intervento vada assolutamente sostenuta, consapevoli del fatto che sarà necessaria la collaborazione di tutti, ma anche che nell’esercizio delle nostre funzioni abbiamo già fatto gran parte del lavoro predisponendo tutte le azioni necessarie e senza attendere né la nomina del Commissario né la predisposizione dell’ordinanza da parte del Dipartimento della Protezione Civile ne l'adozione del decreto di lotta obbligatoria per le aree infette”.
Una guerra che, però, non potrà essere vinta senza la partecipazione attiva degli olivicoltori. Non esiste, al momento, un rimedio garantito; ma quanto meno bisognerebbe avviare delle misure efficaci che rallentino i vettori della xylella, cioè gli insetti (cicalelle, o sputacchina media). E poi ancora i giusti insetticidi, corretta potatura, e molta attenzione ai funghi parassitari che ostacolano il flusso della linfa, di conseguenza, l’indebolimento delle piante. “Ci sarà l’individuazione di tutti i singoli proprietari nelle aree in questione – dice il direttore Pagliardini – con determine affisse negli albi pretori del Comuni interessati, sul sito dello Sviluppo Rurale, in cui tutti possono venire a conoscenza non solo della georeferenziazione rispetto alle aree delimitate in zona cuscinetto, cordone fitosanitario e area infetta, ma anche di tutte le azioni da mettere in atto per evitare propagazione o contagio”.
Riguardo alla nomina del commissario straordinario di protezione civile – che puà già contare sul sostegno di una cabina di regia provinciale – invece, è un compito che spetta al prefetto Gabrielli non appena il Ministro Martina avrà emanato lo stato d’emergenza. Sempre burocrazia permettendo. Questa figura disporrà di risorse finanziarie per circa 13 milioni di euro. A lui le decisioni operative e di coordinamento. Capitolo economico. Ultimamente, come si sa, l’Algeria ha bloccato le importazioni dall’Italia delle 'barbatelle' nonostante le rassicurazioni fitosanitarie. Pronte, pertanto, le azioni di dialogo internazionale per scongiurare un ulteriore danno alle già contentute finanze del territorio.
MAZZEI: “ABBIAMO UN SALENTO IN QUARANTENA” – “In questi anni non è mancato solo il coraggio, ma anche l’umiltà di ascoltare gli olivicoltori e i florovivaisti” dichiara in una nota stampa il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei, che continua: “Oggi abbiamo un Salento in quarantena, condannato all’evolversi del batterio. Ma lui, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, si perde in passerelle, con cuochi e chef, per difendere l’olio del nostro territorio, dimenticando che tra un po’, quell’olio, non lo si potrà più produrre a causa della sua inazione e della sua incompetenza”. “Speriamo che Nardoni – conclude Mazzei – comprenda la disperazione in cui ha lasciato gli olivicoltori e i florovivaisti che ancora attendono il ristoro promesso e che si ricorderanno di lui come miglior vettore per il propagarsi della xylella”.
INGROSSO, COPAGRI: “PERSO DEL TEMPO PREZIOSO” – “Non c’è orgoglio, ma solo una buona dose di tristezza nel dover prendere atto che quanto ribadito oggi dalla Regione Puglia in merito alla lotta alla xylella l’avevamo detto con cognizione di causa nel luglio dello scorso anno”. Queste le parole di Fabio Ingrosso, vicepresidente vicario di Copagri Puglia. “Ciò significa che abbiamo perso mesi preziosi di lotta al batterio killer, tempo che avremmo potuto impiegare per tutelare meglio il nostro territorio e le imprese agricole che vi operano”.