“Sei il figlio del male”, Mellone attacca Siciliano in Consiglio a Nardò. Il video è virale

Lite accesa tra il primo cittadino e il consigliere di opposizione. Oggetto della contesa l’aumento di quasi il 15% della Tassa sui rifiuti.

Nervi tesi, usiamo un eufemismo, in Consiglio Comunale a Nardò nella giornata di ieri. Rissa quasi sfiorata, c’è mancato veramente poco, tra il Primo Cittadino Giuseppe Pippi Mellone e il consigliere di opposizione, in quota Partito Democratico, Lorenzo Siciliano.

Oggetto del contendere le critiche dell’esponente della minoranza, l’aumento di quasi il 15% della Tassa sui rifiuti. Al termine dell’intervento di Siciliano, quando è spettata la replica al Sindaco, questi ha letteralmente perso le staffe apostrofando come “pagliaccio e figlio del male” l’esponente dem.

Da lì riferimenti alla famiglia di Siciliano e alla sua parte politica di provenienza, considerata la responsabile politica della discarica di Castellino, vero punto dolente della politica ambientale cittadina.

È dovuto intervenire il Presidente del Consiglio più volte per richiamare tutti all’ordine e solo dopo molto tempo è ritornata la normale dialettica.

Di Mellone, personalità in ascesa nella politica provinciale che vanta trascorsi nella destra militante e che ultimamente ha stretto amicizie trasversali che vanno dal Governatore di Puglia, Michele Emiliano al Senatore della Lega, Roberto Marti, si conosceva la notoria verve, ma mai si sarebbe pensato a una simile sfuriata.

Su facebook lo sfogo amaro di Siciliano: “Ieri, l’aula del Consiglio Comunale di Nardò ha conosciuto la pagina più indegna, cupa ed infame che la storia democratica di questa Città possa ricordare. Non solo l’aumento del 14,47% (il più alto della Provincia) della tassa sui rifiuti, ma la barbarie più profonda di modi e toni. Non abbiamo sentito una sola parola di merito tecnico, a sostegno di ciò che il Consiglio stava esaminando, da parte della Giunta Comunale. Offese, un maremoto di offese gratuite, gravi, indecenti, che sono arrivate a scalfire nel profondo la mia onorabilità e quella della mia famiglia”.



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