È un attacco diretto e senza troppi complimenti quello che Andrea Caroppo, consigliere regionale forzista, ha mosso contro il governatore Michele Emiliano responsabile di “essere stato, dopo Vendola, il primo supporter, non degli ulivi e dei loro proprietari, ma del batterio”. “Il suo dolce far nulla, giustificato da presunti complotti di misteriose multinazionali, scienziati corrotti, proprietari speculatori e miracolose pozioni magiche – scrive – ha comportato la diffusione senza controllo della malattia e la morte di molti più alberi”.
“I loro proprietari – prosegue l’azzurro – dovrebbero oggi chiedere i danni proprio al Presidente della Regione che ha voluto a tutti i costi ‘pensarci lui’ senza però adottare per tutto questo tempo i provvedimenti urgenti e vigorosi che occorrevano.”
A poco sono servite, infatti, le buone pratiche di potatura degli alberi infetti, di aratura del terreno e di disinfestazione messe in atto dagli olivicoltori salentini giacché, l’epidemia, non accenna ad arrestarsi e continua mietere vittime fra le ogliarole del nostro territorio e, come appunto sottolineato dal forzista, “i turisti che hanno affollato il Salento quest’estate hanno avuto modo di vedere, dal brindisino al capo di Leuca, un paesaggio stravolto, il panorama spettrale di milioni di ulivi ben radicati, sì, ma morti: questo è il risultato conseguito da Emiliano”
L’esortazione di Caroppo al governatore di Regione, quindi, è quella di smettere “di ripetere come un disco rotto che vuole salvare gli ulivi sani: con la sua ignavia e la sua pavidità ha contribuito a farne ammalare e morire molti di più di quanto, numeri alla mano, non farebbe e non avrebbe fatto qualunque provvedimento di contrasto che lui o ha boicottato o ha omesso di adottare per tempo”.
Infine, conclude il consigliere del partito azzurro, “una legge fuori tempo massimo e inutile, che stride con le acquisizioni scientifiche internazionali maggioritarie e che per questo non farà venir meno le misure che mettono in ginocchio vivaisti e agricoltori, potrà servire a lavare le mani ma non certo la coscienza del killer n. 1 di ulivi salentini, Michele Emiliano”.
di Luca Nigro
