Xylella fastidiosa: gli olivicoltori salentini contro Nardoni: ‘si dimetta’

Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio Dop Terra d’Otranto chiede le dimissioni dell’assessore regionale alle Politiche agricole Fabrizio Nardoni per la gestione inadeguata dell’emergenza xylella che ha interessato gli ulivi secolari salentini.

"L'emergenza Xylella è stata gestita  in modo assolutamente inadeguato ed il tardivo sopralluogo dell'assessore regionale alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni, programmato per oggi nelle campagne flagellate dal batterio, non può certo bastare a colmare mesi di ritardi ed omissioni".

E’ questa la “denuncia” del presidente del Consorzio DOP Terra d'Otranto, Giovanni Melcarne che, senza mezzi termin, chiede le dimissioni dell'assessore regionale.
 
"Nardoni e l'intero esecutivo guidato da Nichi Vendola – prosegue Melcarne – non hanno dato la giusta attenzione ad un'epidemia che rischia di assumere proporzioni inimmaginabili, dimostrando di non essere minimamente in grado di gestire questa terribile emergenza fitosanitaria. Tra una riunione interlocutoria e l'altra, il batterio ha compromesso migliaia di ettari. È giunto il momento che la politica, con un atto di onestà intellettuale, ammetta la propria incapacità nel fronteggiare questa epidemia e passi il testimone ad un commissario straordinario. Non c'è più tempo da perdere”.
 
Un vero e proprio grido di protesta a nome di tutti gli olivicoltori del Salento. “Abbiamo avuto sin troppa pazienza – sottolinea il presidente del Consorzio – ma non lasceremo che burocrazia e inefficienza politica distruggano un patrimonio straordinario qual è la nostra olivicoltura millenaria, gioiello paesaggistico e negli ultimi anni volano economico, grazie  anche alle attenzioni riservate al settore dall'ex assessore regionale all'Agricoltura, Dario Stefano".
 
“Senza nulla togliere togliere ai tecnici e agli studiosi che stanno seguendo dal punto di vista scientifico l'epidemia” tuona ancora Melcarne “serve il coinvolgimento di esperti da tutto il mondo”.
 
 “L'eccezionalità del problema – conclude- richiede interventi altrettanto eccezionali, dalle risorse finanziarie a quelle umane da mettere in campo. In gioco c'è il futuro dell'olivicoltura non solo salentina ma anche nazionale e forse dell'intero Mediterraneo".



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