«Le nostre società, Asd Giallorossi Aradeo e Asd Città di Otranto, legate da vincoli di amicizia e rispetto radicate nel tempo, ribadiscono all’unisono come il rispetto delle regole e la sportività in campo e fuori sono gli obiettivi che più ci stanno a cuore, ben oltre i risultati sportivi cui pure aspiriamo».
Parole importanti quelle pronunciate all’unisono da Salvatore Tundo, responsabile del settore giovanile giallorosso e Tonino Ruggeri, responsabile del settore giovanile della compagine adriatica a 24 ore dall’increscioso episodio avvenuto domenica mattina sul terreno di gioco dello “Spina” durante la gara valevole per il campionato regionale Allievi.
A seguito di un semplice fallo di gioco e di un parapiglia successivo, un calciatore di casa è caduto a terra privo di sensi, probabilmente colpito da un avversario alla nuca. L’immediato intervento dei sanitari delle due formazioni e quello successivo del 118 ha evitato guai più seri. Il ragazzo è tornato a casa già ieri, dopo gli accertamenti del caso effettuati al “Vito Fazzi” di Lecce.
«Nostro malgrado, ci siamo trovati al centro di una situazione incresciosa, sulla quale si è innestata la polemica e la caccia al colpevole – sottolinea Tundo – ma dobbiamo innanzitutto sottolineare come in quei momenti particolari tutti i ragazzi hanno mantenuto un comportamento esemplare che tanto deve insegnare anche a noi. Del resto, a fine gara, ci siamo stretti la mano coi dirigenti dell’Otranto e chiuso la questione, contenti del fatto che il ragazzo non abbia fortunatamente riportato conseguenze gravi. Quanto accaduto – conclude- ci porterà a insistere su quelli che sono i dettami imprescindibili della nostra azione sociale che mettiamo in pratica attraverso lo sport».
Accanto a quelle del presidente dei Giallorossi Aradeo, arrivano le dichiarazioni del responsabile del vivaio del Città di Otranto, Tonino Ruggeri: «Quello che ci è stato più a cuore dal primo momento è stato lo stato di salute del ragazzo. Siamo del resto impegnati a ricostruire quanto avvenuto sul campo e, nel momento in cui saranno accertate eventuali e inequivocabili responsabilità di un nostro atleta, non esiteremo a prendere le doverose decisioni. Giornalmente – dice il dirigente idruntino – siamo impegnati a inculcare nei nostri ragazzi il rispetto delle regole. E già nelle prossime ore inizieremo a convocare i quadri tecnici delle nostre compagini giovanili per ribadire – la conclusione – quali siano i principi fondanti della nostra idea di sport».
In attesa delle decisioni del giudice sportivo e con l’auspicio che la gara possa riprendere dal minuto in cui è stata sospesa su espressa e congiunta richiesta delle due società, Giallorossi Aradeo e Città di Otranto si impegnano a che l’occasione del match possa divenire un momento di festa e condivisione.