Il Lecce assapora la prima amara sconfitta dal campionato ad opera del Catania, ultima della classe, che al "Massimino" sfodera una geniale prestazione, forse la migliore dall'inizio del torneo, e affossa la prima della classe. I giallorossi sprecano tanto, anzi troppo, sotto porta specie con il bomber Caturano che non è più quello di inizio campionato che sciupa clamorosamente palle-gol facili facili ormai da qualche partita. E se a ciò si aggiunge l'oscuramento di Torromino da parte dell'inesorabile Di Cecco, il quale non ha fatto vedere palla all'ex Crotone per tutta la partita, si ha il quadro completo della disfatta del Lecce.
La classifica del Catania, lo si sapeva, era bugiarda poiché i punti di penalizzazione azzerati, anche se con molta fatica, non evidenziavano la vera vitalità dei siciliani che spinti da una forza, a tratti soprannaturale, hanno avuto ragione e anche meritatamente di un Lecce incapace di essere cinico negli ultimi sedici metri. La partita è gradevole e vibrante con il Catania che già nei primi minuti di gioco detta legge rendendosi pericoloso soprattutto con tiri dalla distanza, ben quattro nel giro di pochi minuti ma tutti abbondantemente lontani dai pali difesi da Bleve. Ad onor del vero, però, è il Lecce ad avere la prima vera palla gol della partita con Ciancio che di testa, da due passi da Pisseri, non è abbastanza abile e spedisce il pallone addosso al portiere locale che d'istinto para.
L'incontro si snoda su repentini capovolgimenti di fronte con gli etnei che applicano un forcing asfissiante ma che il Lecce contiene agevolmente anche se poi sulle ripartente si perde tra le maglie della difesa del Catania. Ma è ancora la squadra pugliese che al 30° con Torromino da buona posizione non inquadra la porta. Il Lecce poteva portarsi in vantaggio se Caturano fosse stato più cinico su una corta respinta di Pisseri ma per il bomber di Scampia non è giornata e lo si vede ancora sprecare al 44° quando solo davanti al n.1 rossoazzurro spara malamente alla luna. Il Primo tempo si chiude sul risultato di parità anche se il Lecce ha avuto le migliori palle gol è stato il Catania ad avere il piglio del gioco per tutto l'arco dei 45 minuti. La seconda frazione di gioco si apre con i siciliani più incisivi e al 51° Di Grazia da 25 metri sferra un tiro che si spegne tra le braccia di Bleve. Al 53° esce Calil, per lui una prestazione da dimenticare, entra Silva. Il Lecce non riesce a sedare la pressione del Catania che si fa sempre più veemente e al 55° è ancora Di Grazia da 35 metri a far venire i brividi a Breve, che ben per lui, la palla colpisce solo la parte superiore della traversa.
A pareggiare i conti con i legni ci pensa Cosenza che colpisce bene da dentro l'area locale ma la sfera si spegne sul palo esterno con Pisseri battuto. Torromino è in balia del suo diretto avversario e solo da lontano può impensierire l'estremo etneo e lo fa al 58° ma Pisseri è bravo a respingere e sulla corta respinta si avventa Caturano che non è più cinico e spara addosso al portiere. Al 60° ci prova ancora "sasà" dalla distanza ma l'estremo locale è in giornata di grazia e compie una strepitosa parata. Al 65° prima sostituzione per il Lecce con Pacilli che lascia per Tsonev. Al 70° il Catania passa in vantaggio con il neo entrato Silva che dal limite lascia partire un tiro senza troppe pretese ma la deviazione di Tsonev è fatale per Bleve che spiazzato non può fare altro che raccogliere la palla in fondo al sacco. Due minuti più tardi il Catania raddoppia con Di Grazia che con un preciso diagonale da dentro l'area non da scampo a Bleve. Al 74° Padalino prova a raddrizzare le sorti dell'incontro con Vutov al posto di Arrigoni ma la partita è ormai compromessa irreversibilmente e nonostante gli oltre sei minuti di recupero concessi dal Sig. Maggioni non si schioda dal 2 a 0.
Il Lecce soffre, ancora una volta, le trasferte con le ultime della classe e lo si era già visto a Vibo Valentia arrancare paurosamente anche se poi la vittoria interna col Francavilla aveva galvanizzato un po tutto l'ambiente giallorosso ma la sconfitta contro il Catania ha fatto ritornare tutti con i piedi per terra tifosi compresi.
Le inseguitrici incalzano e vincono a suon di gol ad incominciare dal Matera che a Reggio Calabria vince col risultato tennistico di 2 a 6 per finire al Foggia, prossimo avversario dei salentini nel posticipo di lunedì nella notte di Halloween al "Via del Mare" che si sbarazza per 4 a 1 del Monopoli e aggancia il Lecce in testa alla classifica e ancora la Juve Stabia seconda ad un solo punto dopo l' 1 a 2 rifilato alla Paganese nel derby tutto campano. Invece il Cosenza segna il passo contro l'Andria che ben messa in campo vince meritatamente per 2 a 0.
A cura di IVAN VEDRUCCIO
