Un poco brillante Lecce, incapace di tenere le redini dell’incontro, perde per 2 a 0 la sfida sul campo di un Catania in crisi, ma da oggi ritrovato. Succede tutto nel secondo tempo quando prima una sfortunata deviazione e un preciso diagonale di Di Grazia, mettono fine all’imbattibilità dei giallorossi. Una buona prestazione della difesa non basta per blindare il primato: l’attacco soffre.
Bleve, 6- : se provate a chiedere a lui se il Catania lo abbia messo a dura prova probabilmente accennerà un sorriso, perché gli etnei vincono con un buon possesso palla, ma con un tiro e mezzo in porta. Nel primo tempo lo si vede in azione sol perché chiamato in causa dai suoi compagni. Poi nella seconda frazione viene beffato dalla deviazione di Tsonev; sul raddoppio di casa fose porteva fare qualcosina in più.
Vitofrancesco, 5.5: il pendolino destro non lesina impegno, ma il Catania spesso e volentieri trova il varco giusto proprio dalle sue parti. Macina chilometri ma alla distanza cala sensibilmente.
Drudi, senza voto: la sua gara dura appena 14 minuti. Inizia bene, con un paio di chiusure dal solito tempismo perfetto. Poi accusa un guaio muscolare ed è costretto ad alzare bandiera bianca.
dal 15′ Cosenza, 6: dopo i 120 minuti giocati in Coppa in settimana, è costretto a entrare ‘a freddo’ al posto di Drudi. Nonostante questo, però, Ciccio entra con il giusto piglio e lascia passare poco e niente. Sfiora persino il gol al 57esimo con un piattone rasoterra che bacia il palo alla destra di Pisseri. Ammonito al 77esimo.
Giosa, 7- : altra prestazione super dell’ex Como che si avvinghia al pericoloso Calil e gli rende la vita impossibile. Costante in anticipo, controlla con freddezza e allontana ogni pericolo. Un difensore centrale a cui al momento è impossibile rinunciare.
Ciancio, 6: buona la sua prova, soprattutto nel primo tempo dove per gli etnei sfondare da quelle parti non è affatto agevole. Pericoloso anche in avanti: sfodera un gran colpo di testa al 10′ su assist di Torromino, ma l’opposizione di Pisseri è superlativa. Dalla sua corsia di competenza però arriva il raddoppio siculo.
Lepore, 6- : riportato nel ‘suo’ centrocampo, non disdegna di affacciarsi in avanti spesso e volentieri. Tra i tre in mediana, ad ogni modo, è il attivo e reattivo. Bene il dialogo con Mario Pacilli con cui cerca di incunearsi nella difesa rossoblu. Con l’uscita dal campo di Pacilli si posizione sulla linea offensiva: cerca spesso il cross, ma non è mai preciso.
Arrigoni, 5: appare particolarmente in affanno, tanto in fase di impostazione quanto in quella di chiusura, dove lascia tanto spazio agli avversari. Il centrocampo di casa gira molto meglio e lui non riesce proprio a prendere in mano la sua squadra.
dal 74′ Vutov, senza voto: non era facile entrare sul 2-0 per gli avversari con i compagni ormai sulle gambe e moralmente a pezzi.
Mancosu, 5.5: ha disputato certamente partite migliori, ma mette su una prestazione tutta ordine e concretezza. Inizia maluccio, poi prova a emergere, ma nel finale torna a soffrire parecchio. I compagni, Arrigoni su tutti, non lo aiutano e finisce per patire i colpi di Biagianti e soci.
Pacilli, 6- : dopo due gare saltate per la frattura a due dita alla mano sinistra, torna a comporre il ‘tridente delle meraviglie’. Disputa un primo tempo pimpante in cui cerca di inventare qualcosa per trovare la via del gol. Bene la sua intesa con Lepore, ma inizia la seconda frazione sottotono. Dopo venti minuti Padalino lo richiama in panchina.
dal 65′ Tsonev, 5.5: che sfortuna per il giovane talento bulgaro che, appena entrato, mette la punta del piede sul tiro dalla distanza di Silva, beffando così Bleve. Prova a riscattarsi subito, ma il centrocampo del Catania è decisamente più in palla.
Torromino, 6- : ci prova a più riprese nel corso del primo tempo, anche con una sforbiciata, ma sulla sua strada trova ogni volta un infaticabile Di Cecco che gli mette la museruola. Fa una enorme fatica per rendersi pericoloso, perdendo un gran quantitativo di palloni. La buona volontà non manca, per carità , ma sembra un lontano parente dell’incredibile Hulk scatenato appena 7 giorni fa.
Caturano, 6- : per bomber Sasà un altro match di grande sacrificio, ma ancora di grande sofferenza sotto porta. Corre tanto, si abbassa spesso, ma la sua prima vera occasione arriva solo al 43′ quando viene servito bene in area da Lepore, ma spara in curva. Ci prova anche in avvio di ripresa tentando di sorprendere il portiere avversario con un tiro defilato dalla distanza. In fase conclusiva pecca, ancora, di lucidita e dal capocannoniere del campionato una serie così non è usuale.
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Padalino, 5: torna a contare sui tre titolarissimi in avanti, ma l’unico vero tiro nello specchio nel corso del primo tempo è solo il colpo di testa di Ciancio. Partita da dimenticare in fretta per i giallorossi (leggi la cronaca del match) che raccolgono così la prima sconfitta stagionale: il centrocampo soffre terribilmente e l’attacco non punge praticamente mai. Peccato perché la difesa, soprattutto nel primo tempo, fa un figurone, anche dopo la sostituzione di Drudi. Imparare da questa sconfitta è l’imperativo: domenica in casa arriva il Foggia in una sfida tutta al vertice che non si può fallire.