Cala il sipario, le luci si spengono, i cancelli si chiudono, ma la consapevolezza di aver fatto qualcosa di bello e importante rimane addosso e rimarrà addosso per tutta l’estate. È questo lo stato d’animo dei protagonisti di questa stagione dell’Unione Sportiva Lecce, che ieri sera hanno salutato per l’ultima volta la Serie C con la sconfitta intera rimediata contro il Padova nell’ultimo turno della Supercoppa di Lega Pro. Una partita senza note positive per i giallorossi (mentalmente già in vacanza da un mese, e forse questo ha dato fastidio a qualcuno), se non la festa promozione celebrata sul rettangolo verde con la cerimonia ufficiale della consegna del trofeo da parte dei vertici della Lega per il campionato vinto.
Un momento se vogliamo magico: capitan Checco Lepore, autentico condottiero di questo gruppo, ha avuto il previlegio di alzare al cielo della sua Lecce la coppa che consacra la sua squadra vincitrice del Girone C. I ricordi vanno immediatamente all’ultima volta che tra musica e coriandoli i giallorossi alzarono l’ultimo trofeo, la Coppa Ali della Vittoria, vinta dopo aver concluso al primo posto il campionato di Serie B nella stagione 2009/10. In quella circostanza il capitano era Giacomazzi, ma un ‘piccolo’ Checco Lepore era proprio lì, parte di quel gruppo, a godersi la festa.
Sembra essere passata un’eternità. Ma quel che più conta è stato celebrare il ritorno nei cadetti dopo sei anni infernali. I meriti, equamente distribuiti a tutti, vanno però in prima battuta a chi ha costruito, allestito e guidato questa rosa negli ultimi mesi. I volti della promozione, oltre a quelli del capitano in rappresentanza di tutto il collettivo, sono quelli del Presidente Sticchi Damiani, del Direttore Sportivo Mauro Meluso e del tecnico Fabio Liverani. Al termine della gara di ieri, a margine della festa-promozione, tutti e tre si sono presentati alla stampa. Inutile parlare della partita contro il Padova (meglio non farlo), ma più utile è soffermarsi sull’immediato futuro che si chiama, oggi, Serie B.
Quello che è stato e quello che sarà…
Il mister, primo a parlare, elogia il suo gruppo: “nonostante le forti pressioni che c’erano in questi sei anni – dice- questi ragazzi hanno avuto la forza di rimanere concentrati fino all’obiettivo. A livello psicologico non è stato facile per i ragazzi in questa città che chiede tanto. È vero, dopo la promozione sono arrivate tre sconfitte (nell’ultima di campionato a Monopoli e in Supercoppa contro Livorno e Padova, ndr): i ragazzi al 29 aprile hanno finito tutto quello che avevano per l’obiettivo, è un po’ un limite ma bisogna capirli e bisogna fare la differenza tra queste tre partite e l’intero campionato”.
Ora però testa alla B: “per il mercato le idee sono dovute all’obiettivo della prossima stagione. Nei giorni scorsi, io e il DS abbiamo fatto un’analisi sulla stagione e su quello che manca a questa squadra: il prossimo anno voglio una squadra che giochi a calcio, perché la differenza con la C è notevole. Adesso è un periodo in cui bisogna lavorare a fari spenti per costruire al meglio la prossima rosa. Gruppo poco giovane? È vero, ma tenete presente che in questa categoria nei gironi A e B ci sono molto meno situazioni ambientali pesanti che un giovane può fare più fatica a subire, diventa difficile vincere un girone C con tanti under titolari perché è difficile giocare in certi campi.
Per il prossimo anno le regole il prossimo anno cambiano: ci sono 18 over, due bandiere e illimitati under. Insieme a direttore e proprietà noi vogliamo qualità perché vogliamo fare calcio, vogliamo prendere giocatori che abbiano qualità tecniche e personalità, non ci interessa molto la carta d’identità. Devono avere anche qualità morali perché per me il gruppo viene prima di tutto. Serviranno interventi in tutti i reparti, ma quello che cerco io sono calciatori che vogliono puntare al massimo. Bisogna avere grande voglia e grande entusiasmo, per dare filo da torcere a chiunque”.
Gli fa da eco Mauro Meluso, da giorni già al lavoro.“Ci siamo già confrontati col mister – spiega – e abbiamo un’idea di massima. Le desiderata sono alcune ma ancora non sappiamo cosa riusciremo a realizzare. L’obiettivo del prossimo campionato sarà quello di assestarci e consolidare la categoria per poi gettare le basi per un nucleo solido che poi va migliorato. Dobbiamo cercare di crescere un passo alla volta. Pensiamo alla salvezza con un occhio agli obiettivi più grandi. Dobbiamo potenziare il settore giovanile e quello dello scouting, perché ci proiettano ad una dimensione più a lunga scadenza. Non possiamo impegnare le risorse solo nella prima squadra. Io ho già avuto modo di parlare con collaboratori di Paratici e Monchi, con Milan, Inter e Bologna, c’è già una fase interlocutoria e preparatoria delle scelte che andremo a fare”.
Non poteva mancare, infine, l’intervento di Saverio Sticchi Damiani, il Presidentissimo che già non vede l’ora di approdare nel calcio che conta davvero. “La differenza fra C e B è enorme – ammette. Il DS e l’allenatore dovranno fare un lavoro importante per adattare questa squadra alla nuova categoria. Quello per l’immediato futuro sarà un progetto fatto per crescere e non per tirare a campare. Chiaramente non pensiamo che siamo immediatamente competitivi per puntare alla A diretta.
Andiamo in Serie B – prosegue – con una situazione economica sana, abbiamo operato con logica in questi anni, mantenendo l’equilibrio tra i numeri. Consentitemi di dire che la soddisfazione è doppia per aver raggiunto il risultato sportivo ed anche quello economico. Sono fiero di questa compagine societaria e contento che abbia un palcoscenico importante. De Picciotto? È stato un ulteriore innesto nel gruppo societario che ha trovato la sua perfetta definizione. Può accadere che possa consolidare una sua quota nel club ma è una cosa che faremo con molta serenità. Il suo ingresso mi dà serenità perché consolida un gruppo già solido, non vorrei che si pensasse che la sua presenza possa alzare l’asticella delle aspettative. Lui rispetto alle linee guida del parteciperà con senso di misura. Il grande successo è avere un club che non avrà problemi di sorta nella gestione economica”.