Il Lecce saluta la stagione con una sconfitta: al Padova la Supercoppa. Ma c’è sempre aria di festa

Il Padova vince 1 a 0 allo stadio “Via del Mare” e si aggiudica la Supercoppa di Serie C: per il Lecce una brutta partita che però non smorza gli entusiasmi di una stagione culminata con la promozione in B. Decide il gol di Cappelletti.

Con una brutta partita, senza idee e senza creare vera occasioni da rete, il Lecce si congeda dalla Serie C, mancando la possibilità di vincere la Supercoppa di categoria, il trofeo dei campioni dei tre gironi. Alla fine il Padova fa bottino pieno e dopo la vittoria al primo turno, passa anche al “Via del Mare” grazie al gol di Cappelletti (con una bella dose di complicità di Perucchini) che vale lo 0-1 finale. Una partita analgesica, con tanti cambi di modulo che nulla hanno prodotto.

Del resto, centrare il doblete era veramente difficile: il roboante successo alla prima giornata del Padova contro il Livorno (5-1) e la sconfitta del Lecce di sabato scorso in terra toscana hanno compromesso la possibilità di mettere in bacheca anche l’ultimo trofeo della stagione di Lega Pro, prima di salire a bordo del vascello che porta alla Serie B. Nonostante questo, però, il clima al “Via del Mare” (4mila 213 gli spettatori) era quello giusto, quello della festa.

Le formazioni

In questa atmosfera, mister Fabio Liverani (oggi squalificato e relegato in tribuna, al suo posto il vice Manuel Coppola) sceglie di sparigliare un po’ le carte in tavola e disegna un inedito 3-5-2: con Perucchini tra i pali, infatti, in difesa spazio a Cosenza, Marino e Legittimo; l’inamovibile Arrigoni in cabina di regina affiancato da Armellino e Mancosu con Ciancio e Valeri ali, Di Piazza-Saraniti tandem d’attacco.

Il Padova, vincitore del Girone B, conferma il suo modulo speculare con il chiaro intento di non prenderle e di portare a casa la Super Coppa. Mister Bisoli sceglie Bindi in porta, Trevisan, Cappelletti e Ravanelli in difesa, Salviato, Serena, Belingheri, Pulzetti e l’ex Contessa a comporre la folta linea mediana, Capello-Marcandella duo offensivo. Arbitra il signor Luca Zufferli di Udine.

Pronti-via e il Padova si affaccia subito in avanti: Pulzetti scalda i guantoni di Perucchini dopo appena 20”. Il Lecce parte col freno a mano tirato e la prima vera occasione arriva solo minuto 8 quando Mancosu lancia Di Piazza che però col piattone colpisce l’esterno della rete. Possesso palla saldamente di marca giallorossa, ma il Padova quando riparte dà l’impressione di avere le idee chiare su come poter fare del male, complici anche alcune disattenzioni difensive.

Il vantaggio dei veneti

Al quarto d’ora arriva il meritato vantaggio ospite: tiro dalla distanza di Cappelletti apparentemente innocuo, ma una papera bella e buona di Perucchini (che liscia completamente la palla) manda in porta la sfera. E’ l’1-0 Padova. Reazione del Lecce: al minuto 18 contatto molto dubbio in area tra Saraniti e Trevisan con l’attaccante giallorosso che finisce al suolo e reclama il penalty. Non è dello stesso avviso il direttore di gara.

Al 20esimo bel cross di Armellino da destra, torre di testa di Mancusu per Di Piazza che spalle alla porta si gira, ma la spedisce in curva tra i mugugni degli spalti. Il Padova capisce il momento è prova ad affondare il KO: Contessa spaventa ancora Perucchini quando si lancia tutto solo, ma spedisce la palla sul palo esterno della porta giallorossa.

Tanto sterile possesso per gli uomini oggi guidati in panchina da Coppola che chiudono la prima frazione di gioco in svantaggio e senza aver mai impensierito Bindi.

Il secondo tempo inizia con un triplo cambio ordinato da mister Liverani: entrano Persano, Costa Ferreira e Tsonev per, rispettivamente, Di Piazza, Marino e Ciancio. Si ridisegna così lo scacchiere dei padroni di casa, tornando al collaudato 4-3-1-2. Al secondo minuto altro episodio da consegnare alla moviola, protagonista ancora Saraniti: l’ex Francavilla cade sulla corsa con Cappelletti, ma nemmeno questa volta per Zufferli è rigore.

La musica non cambia: il Lecce detiene le redini del gioco, ma non riesce a creare nulla di ché. Allora di gioco anche mister Bisoli inizia a cambiare qualche pedina: Marcandella, Contessa e Pulzetti lasciano il loro posto a Cisco e Zambataro e Bellemo. Al 17′ è Armellino a provarci dal limite dell’area, ma il suo tentativo – smorzato – si spegne lentamente a lato.

Un minuto dopo e il Padova sfiora il raddoppio: un cross velenoso nel cuore dell’area di rigore del Lecce viene ignorato da tutti, se non da Mancosu, che la tocca quanto basta per deviare la palla in angolo ed evitare guai peggiori. Minuto 22: il Lecce beneficia di un interessante calcio di punizione, tira forte Mancosu, la palla resta tra i piedi di Persano che supera un diretto avversario, ma sul più bello si fa dire di no.

Prosegue la girandola dei cambi: al 30′ in casa Lecce fa il suo ingresso Tabanelli al posto di Saraniti, mentre per il Padova cambio tra i pali con la staffetta tra Bindi e Merelli, che si fa notare subito per una uscita tanto spericolata quanto plastica. Nel finale spazio anche a Lepore che salva ancora Perucchini (al posto di Mancosu) e tra i cori contro i cugini baresi intonati dalla Curva Nord, finisce una partita tanto butta quanto inutile.

Al triplice fischio finale (dopo 2 minuti di recupero) ci sono comunque applausi e voglia di far festa con i Sud Sound System ed Enzo Pertachi a fare da sottofondo musicale alla premiazione delle due compagini da parte dei vertici della Lega Pro. A far da contorno la targa-ricordo consegnata alla dirigenza dal Sindaco Salvemini e la premiazione di Ciccio Cosenza per le sue oltre 100 presenze in giallorosso.



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