Bonifazi, “Credo nel progetto Lecce. Giocare in questo stadio sarà bellissimo”

Questa mattina è stato presentato il centrale di difesa. Arriva nel Salento con la formula del prestito con diritto di riscatto e ha già giocato agli ordini di mister Gotti.

122 presenze e quattro reti in Serie A; tre gettoni e una marcatura nelle coppe europee e sette presenze nella Nazionale Under 21. Sono questi i numeri con cui si presenta a Lecce Kevin Bonifazi, difensore centrale classe 19996, nuovo acquisto del sodalizio giallorosso. Arriva nel Salento con la formula del prestito con diritto di riscatto ed ha già giocato agli ordini di mister Luca Gotti.

“Vi presento con grande piacere Bonifazi, ha tante presenze in A ed è molto navigato. Ha sposato con entusiasmo il nostro progetto, facendo anche un sacrificio economico, si è già approcciato molto bene e bisogna tenere conto che la sua migliore stagione l’ha fatta con Gotti allenatore”, ha affermato il Direttore Sportivo Stefano Trinchera, in sede di presentazione

“L’operazione è stata veloce perché avevamo entrambi le stesse intenzioni, ho fatto un sacrificio economico perché credo nel progetto. Ho tanta stima umana per mister Gotti, ne ho apprezzato il grande equilibrio in un anno difficile, quello del Covid e in più sotto l’aspetto tecnico esprime i suoi concenti a tutti e li fa capire, serve un allenatore di questo calibro”, sono state le prime parole da calciatore dei salentini.

Torino

“A Torino ho trascorso tre anni, è una società che conosco bene e a oggi ha un livello alto. Non sto benissimo a livello di condizione e casca a pennello quella settimana di pausa. Non penso che per il Toro sarò al 100%, ma a un buon 80%, ma l’allenatore sa cosa posso dare”.

I tifosi del Lecce

“Lo stadio di Lecce è caldo, bello, sempre pieno e positivo e traina la squadra, questo per noi è una marcia in più e avere l’apporto di supporter che nei momenti difficili ci sostengono è importantissimo Bisogna stare uniti, se ci si salva lo si fa tutti insieme”.

La salvezza

“Oggi non c’è una partita scontata, già vinta o persa, è un vantaggio per le piccole, ma al tempo stesso bisognerà dare il 100% ed è per questo che la salvezza di anno in anno diventa più difficile”.

Il gruppo

“Credo che lo spirito visto con il Cagliari possa fare sì di migliorare. Ho vissuto solo per tre giorni il gruppo e penso che dimostrazione più bella sia stata la partita con gli isolani, c’è stata molta compattezza e anche nelle individualità molta unione unione”.

La scelta

“Uno dei fattori chiave è stata l’allenatore, so bene che persona è, a me piace il rapporto umano, mi piace instaurare rapporti duraturi e longevi e lui mi ha dato tanto e fatto crescere e anche nella società ho visto molte serietà e linearità. Poi giocare con lo stadio pieno è sempre bellissimo”.

Il numero

“Quando sono arrivato, ho chiesto il primo numero libero, era il 21 e ho scelto quello”.



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