Saponara è gia l’assist-man, Barak è ovunque: è la vittoria del mercato. Le pagelle

Prima gioia casalinga per il Lecce che demolisce il Torino grazie a un 4-0 senza appello. In campo tutti i volti nuovi: Barak il migliore.

Ci voleva solo carattere a questo Lecce per reagire alle tre sberle di Verona, centrare la prima vittoria casalinga della stagione e tornare ai tre punti sette giornate dopo la gioia di Firenze. Contro un Torino in crisi (Mazzari al passo d’esonero), i giallorossi disputano forse la loro miglior partita: corsa, lotta, grinta, senza mai accontentarsi. E’ la ricetta-salvezza di Liverani che scopre Saponara in versione assist-man (tre), Barak onnipresente e anche un Deiola capace di dettare i tempi e trovare il gol. Si può dire che la prima vittoria al “Via del Mare” sia stata quella decisa dal mercato di riparazione, con tutti e cinque i volti nuovi in campo.

Vigorito, 6: dopo il debutto a freddo nel corso della gara di Verona di una settimana fa, il portierone della promozione deve sostituire l’assente Gabriel. Il Torino lo mette poche volte alla prova: una sua respinta debole di pugni fa mugugnare lo stadio. Incassa due gol, ma entrambi sono in fuorigioco. In generale è solo ordinaria amministrazione.

Rispoli, 7: ancora una maglia da titolare per lui che sgroppa per 90 minuti per tutta la fascia destra. Dimostra di avere una buona condizione atletica e in fase di chiusura sbaglia davvero poco. Propositivo, ancora da registrare qualche cross dosato male.

Lucioni, 6: capitano di giornata, una strana giornata in cui alterna tempestive chiusure aeree a grossolani errori in uscita. Nel secondo tempo va vicino al gol con una inzuccata che si spegne di poco alta.

Rossettini, 6.5: attento, preciso, ordinato e pulito. Insomma, il solito Rossettini senza troppe sbavature, capace di tenere alta la guardia. Da vedere e rivedere una sua chiusura su Belotti lanciato in velocità al 38esimo.

Giulio Donati (ph.Paliaga)

Donati, 7: Calderoni ha recuperato, ma non abbastanza per tornare tra i titolari. Tocca ancora una volta a lui, quindi, agire lungo l’out di sinistra. Già dalle fasi di riscaldamento dimostra una voglia matta di lottare e in campo la grinta si vede tutta. Prestazione di eccezionale sostanza per lui che non fa mai mancare il suo apporto in entrambe le fasi.

Deiola, 7.5: con Tachtsidis ko e Petriccione soltanto in panchina, Liverani deve ricorrere a lui in cabina di regia. Prestazione di assoluta personalità per lui che si prende la scena già al 10′, con il suo primo gol giallorosso: un piattone dal limite dell’area che non lascia scampo a Sirigu. Poco dopo sfiora la seconda marcatura di testa. Cartellino giallo nel finale di primo tempo. Poco prima dell’ora di gioco lascia spazio a Petriccione.
dal 57′ Petriccione, 6+: dopo una settimana in differenziato, condita dalla nascita della sua Ginevra, non poteva sperare in una maglia dal 1′. Entra dopo un’ora e continua a mettere ordine al centro.

Majer, 6.5: con le tante assenze in mezzo al campo deve agire sulla mattonella destra del centrocampo, ma il dialogo con Deiola, Rispoli e Falco funziona. La sua è una prova fatta soprattutto di legna, a tratti anche sporco, come dimostra il fallo commesso al 32′ in cui rimedia l’ammonizione.
dal 81′ Paz, senza voto: scampolo finale di gara per l’ultimo arrivato che va a rimpolpare la difesa negli ultimi 10 minuti.

Barak, 7.5: con un po’ di sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia, il neo arrivato fa subito il debutto tra i titolari, andando ad occupare la casella di capitan Mancosu. Pronti via e il suo biglietto da visita sono due contrasti vinti con grinta. Fa subito capire di che pasta è fatto, ma decide di lasciare subito un segno tangibile nella sua avventura salentina andando a piazzare il gol del 2 a 0: una gran botta di prima intenzione che manda in estasi il “Via del Mare”. E’ praticamente ovunque: classe, sostanza e tantissima qualità.

Saponara, 7+ : il tanto attesa trequartista, alla sua prima apparizione in giallorosso, inizia con un paio di contrasti persi, ma serve i tre assist decisivi a Deiola, Barak e Falco che valgono il 3 a 0. E’ evidente che ancora non gode di una condizione fisica ottimale, ma il tocco di qualità c’è. Eccome.
dal 71′ Shakhov, 6: entra al posto di un osannato Saponara e si procura il rigore valido per il 4-0.

Falco, 7.5: una scelta pressoché obbligata la sua. Dopo la panchina di Verona, fa coppia lì davanti con Lapadula e tra i due, ma non è una notizia, è il più dinamico. Palla al piede mette in costante apprensione gli avversari che, spesso e volentieri, devono ricorrere al fallo sistematico. Nel secondo tempo si aprono ancora più spazi e allora decide di salire in cattedra tornando al gol dopo 56 giorni (dal pareggio contro il Genoa), con un colpo magistrale che deposita all’incrocio dei pali.

Lapadula, 7: con Babacar fuori servizio, tocca a lui guidare l’attacco giallorosso. E’ il solito lottatore e ogni pallone che si aggira dalle sue parti non può essere perso. Merita il gol alla mezzora quando, servito da Saponara, sforna una grande girata nel cuore dell’area di rigore a cui si oppone solo un ottimo riflesso di Sirigu. A venti minuti dalla fine, però, si rifa, vincendo il duello dal dischetto del rigore. Ammonito nel finale.

Liverani, 7.5: con gli uomini contati, disegna l’unica formazione plausibile, con la sola sorpresa dell’innesto dal 1′ di Barak al posto di Mancosu. Affida a Deiola le chiavi della manovra, ma soprattutto punta forte su Saponara, il trequartista tanto desiderato. Scelte azzeccatissime: Deiola play è una piacevole scoperta, Saponara deve solo mettere benzina nelle gambe, ma la vera nota lieta è la scoperta di Antonin Barak, per lunghi tratti il migliore in campo. Il Lecce reagisce bene alla batosta di Verona e si dimostra più vivo che mai: corsa, lotta e voglia di colpire. La ricetta per la salvezza è questa.



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