Che non fosse una gara alla portata era ampiamente prevedile. Che la condizione fisica dopo 113 giorni dall’ultima gara ufficiale non potesse essere la migliore, altrettanto. Ma gettare alle ortiche una partita faticosamente tenuta in piedi, ripresa sul pareggio con tanto sudore per poi ricapitolare dopo meno di un minuto, questo è sinonimo di gravi carenze, soprattutto mentali.
La ripresa del campionato è da incubo per il Lecce che, in un “Via del Mare” malinconicamente deserto, rimedia l’ennesima imbarcata della stagione: 4 a 1 per mano del Milan. 15 reti subite nelle ultime tre partite. Un horror.
Con tante defezioni con cui fare i conti, Fabio Liverani sceglie un 4-3-3 con Meccariello insieme a Lucioni in difesa, Rispoli al posto dello squalificato Donati, e tridente-fantasia con Saponara, Falco e Lapadula.
Tachtsidis in regia (centrocampo decimato dalle assenze) non sfigura, visti i ritmi blandi di questo strano calcio post-covid: ma sbaglia troppo in fase di appoggio e per i giallorossi, che fanno del possesso sfrenato la loro carta d’identità, questa è una condanna. Poche azioni degne di nota e ora la ricerca del bel gioco potrebbe non bastare per l’obiettivo finale.
“Per noi è stata una partita difficile – commenta il mister ai microfoni di Sky nel dopo gara. Per il Lecce è stato un enorme problema il lockdown: venivamo da un periodo in cui eravamo riusciti a trovare una certa quadratura. A ciò si aggiunga qualche infortunio di troppo e una condizione da trovare quanto più velocemente possibile”.
Una condizione che non è solo quella fisica perché per Liverani è l‘aspetto mentale a giocare brutti scherzi.
“Abbiamo fatto tanta fatica a trovare il pareggio, riuscendo a restare in partita per tutto il primo tempo. Poi, dopo 40” dal rigore di Mancosu, abbiamo ripreso gol: segno di un calo di concentrazione. Il secondo gol è troppo brutto per essere vero. Il terzo non lo commento proprio”.
Quindi la sferzata: “c’è gente che in questi mesi forse ha staccato troppo la spina, mentalmente e fisicamente. Due mesi sul divano fanno inevitabilmente perdere gli equilibri acquisiti. Sono preoccupato? Certo! Molto più ora rispetto a due mesi fa. Se non ci sbrighiamo a recuperare qualche pedina e a trovare subito la condizione sarà davvero dura”.
La strada, insomma, si rimette in salita e venerdì sera si torna in campo in casa della capolista Juventus. Da valutare, tra gli altri, anche la condizione di Lapadula, uscito a metà partita per una storta alla caviglia.
La 27^ giornata
Per il resto, la Serie A è ripartita ancora nel segno della Juventus. Nell’altro anticipo di ieri, infatti, i bianconeri si sono imposti al “Dall’Ara” di Bologna (0-2), consolidando il primato in classifica. Un gol per parte, invece, tra Fiorentina e Brescia.
Fiorentina 1 – Brescia 1
Lecce 1 – Milan 4
Bologna 0 – Juventus 2
Spal-Cagliari (oggi h19.30)
Verona-Napoli (oggi h19.30)
Genoa-Parma (oggi h21.45)
Torino-Udinese (oggi h21.45)
Inter-Sassuolo (domani h19.30)
Atalanta-Lazio (domani h21.45)
Roma-Sampdoria (domani h21.45)
La classifica
Juventus* 66, Lazio 62, Inter 57, Atalanta 51, Roma 45, Napoli e Milan* 39, Verona 38, Parma 36, Bologna* 34, Sassuolo e Cagliari 32, Fiorentina* 31, Udinese e Torino 28, Sampdoria 26, Genoa e Lecce* 25, Spal 18, Brescia* 17.
(*una partita in più)