Serie A, Gasperini: “ho avuto il Covid e tanta paura”. Positivo già a Lecce?

Il tecnico dell’Atalanta solo pochi giorni fa ha scoperto di aver avuto il coronavirus: sintomi manifestati il 10 marzo, pochi giorno dopo la trasferta di Lecce.

Anche l’allenatore dell’Atalanta ha “confessato” di aver avuto il coronavirus. Gian Piero Gasperini si è raccontato in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, spiegando di aver scoperto ufficialmente il tutto solo pochi giorni fa, all’esito del test sierologico: il suo sangue è pieno di anticorpi.

Il mister della Dea, squadra-meraviglia della Serie A, ha raccontato la sua esperienza che risale alla prima meta di marzo, quando cioè la pandemia è esplosa in modo feroce, portando l’Italia al lockdown e il calcio alla lunga sospensione.

Stando al racconto del Gasp, i primi sintomi – mai diagnosticati – si sono manifestati intorno al 10 marzo. “Il giorno prima della partita di Valencia in Champion’s stavo male – dice – il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40″.

Insomma, malanni tipici del covid, ma superati a livello fisico nel giro di pochi giorni. “Sabato 14 ho fatto un allenamento duro come non ricordavo da anni – prosegue. Mi sono sentito bene, forte. Il peggio era passato”.

Quello che, invece, era rimasto era l’assenza di gusto in bocca: mister Gasperini racconta di aver ricevuto domenica 15 delle colombe pasquali e del Dom Perignon. Ma il dolce gli sembrava pane e il vino sapeva di acqua.

Mai nessun tampone, mai un accertamento. Durante l’isolamento, Gasperini ha rispettato tutte le regole sul distanziamento sociale, ma solo dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che il tecnico ha avuto il Covid-19. “E’ chiaro che ho avuto paura, ho temuto il peggio. Vicino avevo un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare. Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero”.

Un racconto shoccante, un altro proveniente da quella Bergamo, epicentro italiano della pandemia. Ma la domanda che si pongono tutti ora è: quando Gian Piero Gasperini ha contratto il virus? Statisticamente pare certo che il contagio sia avvenuto nella città lombarda, ma non è dato sapere il momento.

E qui scatta il sospetto: l’allenatore era già positivo durante la trasferta dei nerazzurri a Lecce? Quella gara, stravinta dalla Dea 7-2, si è giocata il 1 marzo, alla presenza anche di svariate decine di tifosi bergamaschi.

Come abbiamo imparato in questi mesi, il periodo di incubazione della malattia varia tra i 2 e gli 11 giorni, fino ad un massimo di 14. E’ possibile, sulla carta, che il Gasp fosse positivo già il primo marzo, quando cioè è arrivato in Salento. Una domanda, però, a cui difficilmente avremmo mai una risposta ma che alimenta le riflessioni attorno a quella partita da tutti ricordata come “la gara della discordia“: tante, infatti, le polemiche innescate prima dalla presenza di tifosi ospiti, e poi dai sospetto caso di contagio avvenuto in una pizzeria cittadina che ha ospitato i sostenitori lombardi prima del match.



In questo articolo: