Prosegue la quarantena del Lecce. Le attività sportive sono tutte ferme, e lo saranno ancora per molte altre settimane. La stagione è ad un bivio: se da un lato l’auspico (e l’augurio) è quello di tornare presto in campo, magari concludendo i campionati in estate, dall’altro il timore è che per quest’anno tutto sia finito qui.
In queste ore le discussioni sono tutte legate al tema-stipendi, ma è chiaro che un discorso influisce sull’altro: la riduzione degli stipendi, secondo i più, dovrà essere tarata in sulla reale data di conclusione della stagione sportiva. La sensazione, però, è che più passa il tempo, meno probabile sarà il ritorno sul rettangolo verde.
Nel frattempo, giocatori e staff lavorano in modalità smart: allenamenti quotidiani tra le mura domestiche, carichi di lavoro personalizzati, un po’ di corsa e qualche esercizio. Impossibile fare di più. Al lavoro, in questo senso, c’è anche il Lecce.
“Nessuno si aspettava una situazione del genere e per questo la preoccupazione è tanta – ha spigato questa mattina in video Andrea Rispoli. Ogni giorno contiamo i malati per questo virus, così come la gente che perde la vita. Ma ne verremo fuori ancora più forti. Cosa mi manca? Sicuramente la quotidianità: uscire, fare la spesa o una passeggiata. Ma la cosa che manca di più è andare ad allenarmi, l’adrenalina della partita e la compagnia degli amici”.
La giornata-tipo
Nel tempo libero, tramite i social network, Rispoli fa vedere che spesso si diletta in cucina, con sua moglie, la modella siciliana Nadine Casa. “La giornata-tipo la trascorso tra film, serie TV, pizze e torte. Non mancano ovviamente gli allenamenti: abbiamo ricevuto delle dritte da un nutrizionista, poi abbiamo un programma di lavoro che quotidianamente dobbiamo seguire. Cosa farò appena tutto questo finirà? Un abbraccio ad amici e familiari”.
Il terzino giallorosso vanta già 20 presente (+1 in Coppa Italia) quest’anno, adattandosi bene alle esigenze di mister Liverani che lo ha alternato sia a destra, sia a sinistra. L’arrivo di Giulio Donati nel mercato di riparazione (e il recupero di Calderoni dall’infortunio) hanno ridotto gli spazi e aumentato la concorrenza.
“Sono tornato a Lecce dopo 10 anni dalla prima volta: allora ero un ragazzino, alla prima esperienza in Serie A, conquistando una salvezza difficile e bella. Oggi la situazione è grossomodo la stessa: siamo una neopromossa e per noi non è facile impostare sempre il nostro gioco. Ma il campo ci ha detto che possiamo giocarcela contro chiunque. Il nostro segreto? Un gruppo eccezionale”, conclude.