Incontro sugli stipendi, ma in realtà sullo sfondo il tema vero resta quello su come e quando finire la stagione. In Serie A oggi l’incontro tra la Lega e Assocalciatori: sul tavolo le proposte dei Presidenti dei 20 club che, in un momento di caos generale, puntano alla riduzione degli ingaggi quale voce di risparmio per le casse sociali.
La crisi economica sta colpendo anche il mondo del pallone (terza industria per capacità di muovere soldi in Italia) e lo stop alle attività per far fronte all’emergenza coronavirus metterà, anzi sta già mettendo, in crisi molte piazze.
Mancati introiti dagli stadi, dai diritti TV, dagli sponsor: in pratica in queste settimane molti club – specialmente i meno ricchi – non hanno registrato voci in entrata. Ecco allora che il taglio degli stipendi ai giocatori può essere una tra le tante voci di risparmio.
Il via lo ha dato la Juventus che nei giorni scorsi ha comunicato di aver raggiunto l’intesa con i calciatori della prima squadra di non pagare gli stipendi degli ultimi 4 mesi, risparmiando ben 90 milioni di euro. Ora, simbolicamente, la palla è passata alle altre squadre che, però, vogliono prima capire se il campionato riprenderà.
Nel pomeriggio, intanto, arriverà la proposta. Riduzioni progressive con uno schema preciso: sotto i 100mila euro lordi, stipendio pieno. Sopra il milione e mezzo, taglio del trenta per cento. In alternativa, taglio per tutti del 50%. L’Aic – si dice – è disposta al dialogo ma difenderà al massimo i suoi giocatori, con un occhio di riguardo a quelli di Serie B e C che hanno contratti a cifre ben diverse rispetto ai colleghi di Serie A.
Per il Lecce il risparmio, quindi, potrebbe variare tra pochissimo e tantissimo. Come riportato nella tabella che segue, solo tre giocatori in rosa superano l’ingaggio del milione, mentre con una diminuzione della metà per tutti, il risparmio sarebbe di oltre 5,6 mln.
GIOCATORE | INGAGGIO MLN | SCADENZA |
Babacar | 1,6 | 2020 |
Saponara | 1,1 | 2020 |
Farias | 1 | 2021 |
Lapadula | 0,75 | 2022 |
Gabriel | 0,6 | 2021 |
Tachtsidis | 0,6 | 2021 |
Donati | 0,6 | 2020 |
Shakhov | 0,5 | 2021 |
Falco | 0,4 | 2022 |
Rossettini | 0,4 | 2021 |
Lucioni | 0,4 | 2021 |
Barak | 0,4 | 2020 |
Paz | 0,4 | 2020 |
Petriccione | 0,4 | 2022 |
Rispoli | 0,3 | 2021 |
Mancosu | 0,3 | 2021 |
Majer | 0,3 | 2021 |
Dell’Orco | 0,3 | 2021 |
Vigorito | 0,3 | 2021 |
Meccariello | 0,3 | 2021 |
Deiola | 0,2 | 2020 |
Vera | 0,1 | 2023 |
Ovviamente sono valutazioni in itinere dal momento che, ad oggi, pare difficile una ripresa dei campionati. Si sta facendo strada tra i più la sensazione, o meglio il timore, che la stagione 2019-2020 non si concluderà regolarmente sul campo.
La pista che voleva la ripresa degli allenamenti ad aprile con il ritorno in campo a maggio, sembra davvero una chimera. Verosimilmente le squadre non si ritroveranno prima di maggio, con conseguente slittamento di ogni termine per la conclusione dei vari tornei.
Certo, la decisione della UEFA di posticipare di un anno l’Europeo lascia, di fatto, un’intera estate a disposizione per giocare, ma l’attuazione di tale schema è ardua, sia per l’incertezza sui tempi, sia per ragioni contrattualistiche (scadenza, riscatti, prolungamenti e quant’altro).
A soffiare ulteriormente sulle fiamme sono anche le ultime dichiarazioni del Ministro allo Sport Spadafora: “riprendere il campionatoil 3 maggio è irrealistico – ha detto. Le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori.
Devono capire che dopo questa crisi niente potrà essere più come prima. Intanto, destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che, sono certo, sarà uno dei motori della rinascita”.