In casa Petriccione la quarantena, seppur difficile, è certamente allietata dall’arrivo, appena due mesi fa, della piccola Ginevra. Ed è soprattutto grazie alla nascita della loro primogenita che mamma Mariateresa e papà Jacopo fanno volare vie le proprie giornate.
Intervenuto sui canali social dell’Unione Sportiva Lecce, il centrocampista giallorosso ha raccontato il suo momento di isolamento forzato, lontano dal campo, ma non per questo lontano dall’esercizio fisico e dalle fatiche quotidiane.
“In casa stiamo vivendo questa situazione con la preoccupazione generale e per la nostra piccola – dice. Ma siamo fiduciosi che tutto questo passerà quanto prima. Mi alleno in salone e sul terrazzo e faccio tutto il possibile per tenermi in forma. Correre? Evito di uscire e in questi giorni sto cercando un tapis roulant. Poi c’è un regime alimentare dettato dalla società: le nostre abitudini dobbiamo cercare di mantenerle inalterate, con qualche pasticciotto in meno.
“Il resto del tempo, tutto sommato, è rimasto con i soliti ritmi. La mattina ci alziamo presto e il tempo passa tra pannolini e bagnetti. Poi mi dedico alle serie TV e alla musica, che ascolto – e canto – tanto”.
Dura, quindi, la reclusione e la lontananza. “Mi manca la quotidianità, le passeggiate, il pallone, il campo e i miei compagni. Per noi il calcio non è solo un lavoro, ma una grande passione. Con i miei compagni siamo quasi una famiglia e grazie ai social ci sentiamo ogni giorno. A me manca la domenica, manca il ‘Via del Mare’ pieno e quando torneremo alla normalità sarà ancora più bello. Io poi amo il mare e quando potremmo uscire una passeggiata con mia famiglia sarà la prima cosa che farò.”, prosegue Petriccione.
Anche per lui lo stop del campionato ha rappresentato una brusca frenata alla prima esperienza in Serie A. Un’avventura tanto sognata, anche se giusta un po’ all’improvviso: un anno e mezzo fa il Lecce lo prelevò a parametro 0 dal Bari fallito; subito protagonista nella promozione (suo il gol decisivo contro lo Spezia) e anche quest’anno regista del centrocampo.
Tante cose belle fatte vedere sul palcoscenico della massima serie finora (memorabile la sua prestazione contro l’Inter), ma anche qualche fatica al cospetto di grandi campioni (da dimenticare, ad esempio, la sua prova in trasferta contro la Roma).
“Dal punto di vista personale, reputo positiva la mia stagione. Ho cercato di calarmi al più presto nella parte e credo che nell’ultimo periodo sia cresciuto tanto dal punto di vista della personalità. Certo, le cose su cui migliorare sono ancora tante perché se si vuole dire qualcosa in Serie A bisogna lavorare costantemente. Ma la costanza è il mio punto di forza.
Mi reputo un giocatore con buona tecnica, anche se l’aspetto su cui ho sempre lavorato è l’intelligenza, con cui devo sopperire alle carenze fisiche. Cosa serve per la salvezza? Il gruppo, la continuità del lavoro svolto in questi anni con mister Liverani e la nostra gente che resta sempre il valore aggiunto”, conclude ‘Modriccione’.