Manca sempre meno al ritorno della Serie A. Nonostante le polemiche sulla ripartenza e sulle regole da osservare per portare al termine la stagione, tutti gli sportivi attendo con trepidazione il nuovo fischio d’inizio. Come noto, si ripartirà dapprima con la Coppa Italia (12, 13 e 17 giugno), poi quattro recuperi dal 20 giugno, e da lunedì 22 tutti in campo per l’ottavo turno del girone di ritorno.
E sarà proprio il Lecce, in qualche modo, a segnare la ripartenza generale, con la gara contro il Milan in programma proprio il 22 giugno alle ore 19.30. Una gara sulla carta proibitiva, ma una stagione non esaltante dei rossoneri e, soprattutto, un periodo di lunga astinenza, possono rimescolare le carte dei valori in campo.
Alla ripresa del campionato, poi, per far fronte ai tantissimi impegni ravvicinati, ogni squadra avrà la possibilità di allungare le proprie panchine, potendo operare cinque sostituzioni durante ogni match, e non solo tre. La soluzione può rappresentare un’arma a doppio taglio: tolta la Juventus, infatti, nessun club, specialmente se “piccolo”, può contare su ricambi di prima scelta, ma per molti l’occasione di cambiare tanto a gara in corso può essere una mossa vincente.
Per il Lecce, che non ha una rosa particolarmente ampia, 5 cambi possono essere tanti in una gara, ma mister Liverani ha già in mente come sfruttare a proprio vantaggio le nuove opportunità. In casa giallorossa ci sono elementi che hanno reso sotto le aspettative nel corso della stagione, ma che ora – con questo nuovo inizio – possono rimettersi in rampa di lancio.
Dell’Orco
Partendo dalla difesa, una delle frecce da poter lanciare sarà Cristian Dell’Orco. Giunto dal Sassuolo in prestito con diritto di riscatto, in questa coda di stagione può far vedere davvero chi è. Lungo le corsie esterne è difficile insidiare i “titolarissimi” come Calderoni e Donati, ma lui ha le carte in regola per farlo. Ad oggi 9 presenze in campionato: con lui in campo sono arrivate cinque sconfitte, tre pareggi e una vittoria (contro la Spal, quando è entrato nel finale). La sua miglior prestazione è senza dubbio quella ammirata contro l’Inter, 90′ di grande intensità che ora deve mostrare sempre perché ci sarà spazio anche per lui.
Tachtsidis
Il “TAX” è chiamato a cambiare passo, letteralmente. Se lo scorso anno, in B, faceva capire di essere di categoria superiore, quest’anno sta faticando non poco per trovare il ritmo-partita giusto. Fino ad oggi per lui 19 presenze, sinonimo di come il il tecnico creda molto in lui. Ma gli arrivi di Deiola e Barak, oltre alla crescita di Petriccione, hanno alzato i giri della linea mediana e lui è andato in ombra. La speranza è che con l’azzeramento generale del livello dopo lo stop, lui possa partire alla pari con tutti e giocarsi le sue carte.
Saponara
Per Riccardo Saponara, invece, la sfida non sarà quella di rivalutarsi, ma di confermarsi. Arrivato nel mercato di gennaio per essere il trequartista dei sogni di Liverani, ha disputato tre partite in giallorosso prima del lockdown. Due assist al bacio nel poker rifilato al Torino, grande prova al “San Paolo” di Napoli e primo gol (anche se inutile) nell’ultima uscita contro l’Atalanta. Per lui, che nelle ultime annate ha patito molti guai fisici, l’obiettivo è quello di riprendere esattamente da dove si era fermato.
Farias
L’attacco è il vero reparto che deve ritrovarsi. Lapadula e Falco sono gli elementi che ad oggi hanno convinto di più, mentre Diego Farias, una delle punte di diamante del mercato estivo, non ha convinto. Attanagliato da una lunga serie di infortuni (l’ultimo dei quali lo tiene fuori dal campo dal 6 gennaio), il brasiliano ha giocato solo 12 gare, solo una per intero (Lecce-Napoli del 22 settembre 2019). Due i gol: il primo in trasferta contro il Torino, il secondo nella sconfitta casalinga contro il Bologna. Troppo poco per uno come lui. I mesi di stop del campionato gli avranno permesso di superare i fastidi muscolari, ma trovare subito la condizione giusta non sarà facile. Lui però lo deve fare anche perché, in caso di salvezza, lo attende l’obbligo di riscatto.
Babacar
Per il Kuma vale lo stesso discorso fatto per Farias. Annunciato in pompa magna, su di lui la società ha scommesso tanto, anzi tantissimo (obbligo di riscatto anche per il senegalese in caso di salvezza). Doveva essere l’ariete dei salentini, il vero predatore d’area di rigore, ma al momento ha messo in rete appena 2 gol. Non il massimo per un bomber. 17 presenze, quasi tutte da subentrato o da sostituito, che lo hanno visto spesso poco vicino all’area di rigore avversaria (per svariati motivi). Ora tocca a lui caricarsi il Lecce sulle spalle: dovrebbe aver superato anche lui un acciacco che lo ha visto fermo da fine gennaio, ma ora deve correre il doppio dei suoi compagni per trascinarli verso il sogno-salvezza.