Serie A, regole più severe per la ripartenza? Nel nuovo protocollo sparisce il ritiro permanente

Lega e FIGC vagliano il nuovo documento per la ripresa: tamponi ogni 4 giorni a tutto il gruppo squadra, nessun ritiro blindato e quarantena solo per chi verrà trovato positivo.

“Il protocollo? Va rivisto”. “Non ci sentiamo di dare date per una possibile ripartenza del calcio perché servono condizioni che al momento non ci sono“. Con queste parole, spalmante nel corso della settimana scorsa, il Ministro dello Sport Spadafora e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avevano espresso l’orientamento del Governo sulla possibile ripartenza anche del campionato della Serie A.

Parole non propriamente tombali, ma che in qualche modo hanno rallentato ancora una possibile ripartenza (la Lega ha messo sul tavolo la data del 13 giugno). Da oggi, inizio della vera fase 2, le squadre possono riprendere gli allenamenti collettivi, ma senza un chiaro quadro d’azione saranno poche quelle che già da oggi si riuniranno.

Filippo Falco

Il perché è spiegato dall’assenza di un protocollo vero e proprio. Poche settimane fa la FIGC aveva stilato un rigido sistema per la ripartenza: test medici accurati, tamponi ai componenti del club, misure organizzative anti contagio e, soprattutto, ritiro permanente della squadra dalla ripresa degli allenamenti fino a fine stagione.

Un protocollo severo, senza dubbio, ma che il Comitato Tecnico Scientifico del Governo ha richiesto di rivedere prima di dare un placet definitivo. E così, in fretta e furia, la Lega di Serie A ha abbozzato un nuovo documento condiviso con la Figc e la sua commissione medica, trasmesso ieri sera al Ministro Vincenzo Spadafora.

Un documento che passerà nuovamente al vaglio del CTS, ma che, si scopre, essere in alcuni punti meno rigido di quello precedente.

Visite mediche iniziali

Il primo punto riguarda le procedure di screening iniziale applicate ai soggetti in possesso della scheda sanitaria Figc. Test sierologici sì, ma temponemolecolare effettuato a 72-96 ore dall’inizio degli allenamenti di gruppo e “al tempo zero” degli allenamenti collettivi. Poi verrà ripetuto ogni 4 giorni. Il test sierologico per la ricerca degli anticorpi verrà effettuato all’inizio degli allenamenti collettivi e poi ogni 14 giorni. I giocatori (e il resto del gruppo squadra) vengono divisi in due e non più in tre gruppi (salta la divisione fra positivi e positivi lievi). L’obiettivo è quello di “creare un gruppo medicalmente coerente con le indicazioni già fornite dal CTS in merito alle misure per il contenimento epidemico”.

Il Lecce, su questo fronte, ha già effettuato il primo screening di test e tamponi.

Sparisce il ritiro permanente

La maggiore rigidità dei controlli medici si spiega poiché sparisce la previsione del raduno blindato. Resta il concetto del “Gruppo squadra”, che però sarà organizzato senza far ricorso alla “clausura” nel centro di allenamento delle squadre. “I soggetti appartenenti al Gruppo Squadra dovranno raggiungere il luogo di allenamento e far ritorno al domicilio al termine dell’allenamento con mezzi propri e rispettando le misure anti contagio – si legge. Dovranno essere evitati, per quanto possibile, gli autisti. Tutti i soggetti dovranno essere dotati dei Dispositivi di Protezione Individuale (es. mascherine)”.

Quarantena solo per il positivo

Un altro dubbio è legato alla procedura da seguire in caso di un soggetto positivo in squadra. La previsione iniziale voleva che andasse in quarantena tutto il gruppo (in pratica, stop definitivo del campionato). Il nuovo protocollo invece prescrive che “si dovrà provvedere all’immediato isolamento del soggetto interessato. Tutti gli altri componenti del Gruppo Squadra verranno sottoposti ad isolamento fiduciario presso una struttura concordata; saranno sottoposti ad attenta valutazione clinica sotto il controllo continuo del Medico Sociale, saranno sottoposti ad esecuzione di tampone (anche rapido) ogni 48 ore per 2 settimane, oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni, o secondo periodicità o ulteriore indicazioni del CTS. Nessun componente del suddetto Gruppo squadra potrà avere contatti esterni, pur consentendo al gruppo isolato di proseguire gli allenamenti“.

La valutazione sul nuovo documento è attesa per metà settimana.



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