La Serie A può ripartire: ok agli allenamenti di squadra dal 18 maggio. Ma con “prudenza”

Il Comitato Tecnico Scientifico ha reso il suo parere sul protocollo della FICG sulla ripresa degli allenamenti e del campionato: ora la palla passa al Governo.

E alla fine scattò il semaforo verde. Il comitato tecnico-scientifico formato da esperti scelti dal Governo per la gestione della crisi sanitaria legato al nuovo coronavirus, ha dato il suo parere sulla ripresa degli allenamenti di squadra a partire da lunedì 18 maggio. Dopo giorni di approfondimenti e di studio, gli studiosi hanno valutato positivamente le proposte per la ripresa avanzate dalla FIGC, con la palla che adesso passa al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dovrà decidere sulla sorte del campionato.

Dopo i rumors degli ultimi giorni, il calcio si appresta a ripartire e, stavolta, il passo sembra decisivo per una imminente ripresa delle partite. Dopo oltre due mesi di lockdown, quindi, anche la Serie A si appresta a vivere la sua Fase 2 dell’emergenza: allenamenti di gruppo dopo le sedute casalinghe, ripresa della preparazione e, a questo punto, attesa per il ritorno in campo (focus su questo aspetto nella prossima assemblea di Lega convocata per mercoledì prossimo). Per questa settimana, però, il regime resta ancora quello delle sedute in forma distanziata ed individuale.

“Il parere richiesto dal Governo sul protocollo presentato dalla FIGC è stato espresso oggi dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti – si legge in una nota congiunta a firma dei Ministri della Salute Speranza e dello Sport Spadafora. Le indicazioni del Comitato, che sono da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla Federazione per i doverosi adeguamenti del Protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio”.

Come è noto la FIGC ha stilato un rigido protocollo sanitario da osservare in tutte le fasi della ripresa: un protocollo certamente rivisto, ma che è stato valutato, nel suo complesso, come soddisfacente, anche se da correggere.

“Dalla Lega serve assunzione di responsabilità”

A specificare meglio il piano è stata l’Onorevole Sandra Zampa, Sottosegretaria al Ministero della Salute: “è stata individuata una possibile via d’uscita tecnica, sostanzialmente quella di una bolla sterile nella quale entrano giocatori e staff negativi, un grande ambiente sterile senza presenza di virus: e dovranno tutti restare in isolamento, come una grande famiglia.

Tutelerà la loro salute, e quella di chi sta con loro, ma chiede un grande sacrificio, quello dell’isolamento assoluto, e un’assunzione di responsabilità da parte della Lega calcio. È possibile così che dentro questo ambiente riprendano gli allenamenti di squadra. L’ultima parola spetterà poi al governo che valuterà anche gli altri aspetti del problema, che non è solo sportivo ma tocca un indotto occupazionale ed economico importante: tutti temi che dovranno essere messi sul tavolo”.

Due i capisaldi, quindi: rigidi controlli sanitari (tra l’altro già avviati) e ritiro permanente per tutto il “gruppo squadra”. Ogni club dovrà convivere h24 fino alla fine del campionato, nel massimo rispetto degli ambienti e della prevenzione.

Ora, come detto, sarà il Premier Conte a consacrare la ripresa. Nel frattempo i vertici dello sport italiano restano in costante contatto. Domani, ad esempio, è in programma il Consiglio di Lega: sul tavolo il possibile calendario per ultimare la Serie A e, soprattutto, il nodo sui diritti tv.

Mercoledì, invece, sarà la volta della Assemblea di Lega, con il confronto allargato a tutti i Presidenti, decisi a ripartire. Giovedì 14, invece, si riunirà la Giunta straordinaria del CONI: si discuterà anche della ripresa degli altri sport. Lo stesso giorno, audizione del Ministro Spadafora alla Camera dei Deputati.



In questo articolo: