Coppa Italia. Lecce inciampa a Grosseto, ma sfiora spesso il pareggio

Nel terzo turno della Coppa Italia di Lega Pro, un Lecce mai domo perde 2-1 contro il Grosseto. I toscani segnano con Esposito e Scappini. Giallorossi accorciano grazie a Erminio Rullo, poi Melara e Zigoni sfiorano il pareggio.

L'esame di maturità che tutti ci sarremmo aspettati, alla fine, non c'è stato. Pazienza, nulla ancora è perduto; spesso, una sconfitta serve più della vittoria, perché implica delle riflessioni approfondite su quanto prodotto sul campo, confrontando cosa ha funzionato con ciò che invece è andato male. Lo stop in Coppa Italia Lega Pro contro il Grosseto non raffigura tanto una tirata di remi in barca, bensì la fisiologica frenata al termine dell'ultima, positiva, serie di partite. I giallorossi escono sconfitti di misura dallo stadio "Carlo Zecchini" sebbene il risultato, forse, non rispecchi quanto effettivamente prodotto dagli uomini di Franco Lerda. Un 2-1 che al Lecce sta stretto, nonostante l'avvio scialbo e basato principalmente sulle ripartenze di Melara.

Nel primo tempo comincia Bencivenga a insidiare la porta difesa da Maurantonio tramite una delle sue punizioni, ma l'estremo difensore toscano salva tutto. Ogni minuto sembra proseguire senza iniziative degne di nota; finché al 28' un'azione corale di marca toscana si conclude col tiro al volo di Esposito che trafigge Bleve. L'1-0 non è proprio una doccia fredda, ma comunque rompe gli equilibri del match, tanto che sette minuti dopo perviene il raddoppio. Sales atterra ingenuamente Scappini nell'area piccola, provocando il conseguente calcio di rigore. Lo stesso Scappini è freddo dagli undici metri, siglando la rete del 2-0. C'è ancora il tempo per un miracolo di Bleve e la sostituzione di Sacillotto – infortunatosi – con Monaco.

Nella ripresa, i giallorossi rientrano in campo più carichi. Zigoni sostituisce Doumbia e la musica cambia leggermente. Lui e Melara prendono in mano la squadra, rendendosi pericolosi davanti a Maurantonio ma ottenendo ben poco (nonostante l'impegno ci sia). I secondi passano e il Grosseto gestisce la gara. Ci vorrebbe un episodio che sovverta gli ordini, che cambi faccia alla prestazione. Detto fatto. Prima tocca a Melara far tremare la tifoseria locale azionando un sinistro deviato sulla traversa dal portiere avversario. Poi, al 33', Rullo va a segno sfruttando la traiettoria di un calcio d'angolo. E se non fosse stato per un difensore biancorosso, abile nel respingere a porta vuota un tiro di Zigoni, i giallorossi avrebbero anche pareggiato.

Rimane il rammarico per aver visto un Lecce a fasi alterne. Dormiente, ma mai domo; attivo, ma a tratti inconcludente. Un paradosso continuo, che però, pian piano, lascia intendere quanto tutti i mali non vengano per nuocere; perché questo Lecce in formato Lerda-bisanche quando perdelo fa da squadra



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