Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, sotto la pioggia battente e davanti a un folto e caloroso pubblico salentino, il Lecce vince ai supplementari la finale del Campionato Primavera 2022-2023. Ci pensa al 121′ lo svedese Hasic su spizzata di Hegland dopo un calcio d’angolo di Daka. Quando tutti pensavano ai rigori, il difensore salentino riporta lo scudetto in Salento dopo 19 anni quando la coppa l’aveva alzata Robertino Rizzo.
Il miracolo firmato Pantaleo Corvino si realizza, sotto gli occhi di tanti addetti al settore, in primis dell’allenatore del Brighton, De Zerbi.
La sfida in campo era tra i giallorossi di Federico Coppitelli e i Viola di Alberto Aquilani, ‘il principino’, che si dice destinato alla panchina della prima squadra in caso di partenza di Vincenzo Italiano alla corte di De Laurentiis in quel di Napoli e che nel frattempo vanta come vice quel Cristian Agnelli che vent’anni fa vinse il campionato primavera proprio con il Lecce di Robertino Rizzo.
Ad affrontarsi le due squadre più forti del torneo. Da un lato i Viola di Rocco Commisso e Joe Barone con 10 italiani in campo (ed un bulgaro). Dall’altro il Lecce di Saverio Sticchi Damiani e Pantaleo Corvino, una multinazionale del calcio, senza nemmeno un italiano tra gli undici iniziali e con in campo 4 rumeni, 2 danesi, 1 svedese, 1 finlandese, 1 irlandese, 1 albanese e 1 spagnolo.
Le formazioni in campo
Il Lecce scende con la formazione dei titolarissimi: Borbei in porta, difesa a 4 con Munoz, Pascalau, Hasic e Dorgu; centrocampo a tre con l’irlandese McJannet (determinante il suo ingresso contro il Sassuolo) al posto del ceco Samek e gli inamovibili Vulturar e Berisha. In attico i soliti tre, da destra a sinistra Salomaa, Burnete e Corfitzen. La Fiorentina deve rinunciare nel primo tempo al centravanti Toci (Nardi al suo posto) ma mette in mostra i gioiellini Krastev, Kayode, Amatucci, Berti e Di Stefano.
Il cammino delle finaliste
Il Lecce avendo vinto la regoular season era reduce dalla vittoria in rimonta per 2 a 1 nella semifinale contro il Sassuolo di Emiliano Bigica. La Fiorentina, terza classificata in campionato, aveva dovuto affrontare ed eliminare prima la Roma di Guidi (pareggiando allo scadere per 3 a 3 e qualificandosi solo per la migliore posizione in graduatoria) e poi il Torino di Scurto, battendolo per 1 a 0 grazie al gol di Kayode.
Primo Tempo
La prima frazione si chiude a reti inviolate ma in campo è il Lecce a dettare la partita. I viola, sornioni, gestiscono e provano a ripartire ma non fanno un tiro in porta. Sono gli uomini di Coppitelli a dominare: Hasic al 3′ spizza di testa una punizione ottenuta per fallo su Burnete e sfiora il palo di Martinelli. Al 6′ Berisha tira in porta ma sul più bello un difensore ci mette una pezza spedendo in calcio d’angolo. All’ 11′ il direttore di gara non considera retropassaggio un chiaro alleggerimento al portiere del mediano toscano. Martinelli prende il pallone con le mani, il Lecce si Lecca i baffi per l’opportunità della punizione in area di rigore ma per l’arbitro è ‘giocata involontaria‘: incredibile! Il tutto a pochi metri dalla linea di porta. Il Lecce protesta ma Coppitelli si becca una reprimenda. Al 32’ papera del portiere viola che sbaglia il rinvio, la palla si impenna a campanile ma né Burnete né Corfitzen (ammonito qualche minuto prima) approfittano con la porta quasi spalancata. Berisha, particolarmente ispirato, tira alto al 41′.
Secondo Tempo
La ripresa rispecchia l’andatura della prima frazione. Il Lecce in pressione, la Fiorentina costretta a coprire tutti gli spazi. Ci provano Berisha con un tiro da fuori al 50′, Dorgu con una staffilata oltre la traversa al 60′ e Corfitzen con un tiro a giro al 63′ (sfruttando il movimento di Berisha che gli libera lo spazio). Aquilani manda in campo Toci per Nardi ma l’inerzia del match non muta. Di certo il Lecce consuma molte energie mentre i toscani pensano a temporeggiare a causa della pressione giallorossa e aspettano l’invenzione per una imbucata degna di questo nome. Munoz, un canterano del Barcellona, costringe al fallo Kayode che si becca il giallo.La punizione non sortisce effetti. Anche Lucchesi finisce sul taccuino come Dorgu per un fallo di frustrazione. Samek prende il posto di McJannet. Negli ultimi dieci minuti dei tempi regolamentari il Lecce cala e la Fiorentina prende campo ma non succede più nulla fino al 90′.
Tempi Supplementari
Al 95′ Burnete si divora il gol del vantaggio, stacca benissimo in area dopo un cross dalla trequarti ma non dà forza all’impatto col pallone che finisce alto. Berisha e Vulturar sprecano due punizioni tirando in porta invece di cercare l’incornata vincente dei compagni sul cross. Poi inizia la girandola dei cambi e nel Lecce entrano Daka ed Hegland per Corfitzen e Berisha. Nessuno ancora lo sa, ma quei due cambi metteranno il sigillo allo Scudetto…
Dorgu al 114′ colpisce di testa su angolo di Daka ma Kayode ammortizza la sfera che finisce lentamente nelle mani di Martinelli. Sene prende il posto di Berti e va ad affiancare Toci, reo di un brutto fallo su Borbei che l’arbitro non punisce (sarebbe stata seconda ammonizione e quindi ‘rosso’ per il forte centravanti albanese). L’orologio corre inesorabilmente. Il Lecce che ha gestito il match per tutti i 120 minuti la vorrebbe chiudere ma all’orizzonte si staglia la lotteria dei rigori. Burnete si libera di tutti e tira in porta al 116′: troppo debole la botta. Hegland tira fuori su assist del centravanti rumeno.
Poi sull’ultima azione della partita accade l’inverosimile. Angolo per il Lecce, siamo al primo minuto di recupero dei tempi supplementari, siamo al 121′. Daka crossa, Hegland la spizza e Hasic incorna per il gol che vale il campionato primavera 2022-2023. Può iniziare la festa con le lacrime di Coppitelli, la gioia dei calciatori, la felicità di Sticchi Damiani, l’ombra silenziosa in cui si nasconde Pantaleo Corvino…
Pagelle
Borbei: 6,5
Munoz: 6,5
Pascalau: 7
Hasic: 8,5
Dorgu: 7,5
McJannet: 6,5
dall’86’ Samek: 6,5
Vulturar: 7
Berisha: 7
dal 118′ Kljun: s.v.
Salomaa: 6,5
dal 106′ Hegland: 7
Burnete: 6,5
Corfitzen: 6,5
dal 104′ Daka: 7