
Con una vittoria in rimonta, il Lecce Primavera batte il Sassuolo nella final four del campionato e accede alla finalissima contro la vincente tra Torino e Fiorentina. Ci hanno pensato i soliti due: Burnete e Corfitzen. I due attaccanti, ribaltando la marcatura di Russo, portano la squadra di Coppitelli in finale. L’ennesimo grande risultato per una società che ha appena finito di festeggiare la salvezza in Seria A della prima squadra. Il Sassuolo spinge per tutto il primo tempo, ottiene il gol all’inizio della ripresa ma poi i giallorossi escono fuori con la calma dei forti, con la consapevolezza di un gruppo che sembra destinato a grandi traguardi. I salentini la ribaltano e vanno in finale. Una nota: troppo il nervosismo sugli spalti e sulle panchine. Bigica viene addirittura espulso. Bravo il direttore di gara, Cavaliere, a tenerla in pugno.
Il film della partita
Allo Stadio Enzo Ricci di Sassuolo si sono confrontati in campo il Lecce di Federico Coppitelli che ha stravinto la regoular season e il Sassuolo di Emiliano Bigica che ha eliminato la Juventus di Paolo Montero nei quarti di finale. A confronto il 4-3-3 salentino contro il 4-2-3-1 emiliano, moduli infarciti di talenti provenienti da ogni parte del mondo e scoperti da Pantaleo Corvino e Checco Palmieri che un po’ di sangue giallorosso ancora lo sente scorrere nelle vene. Oltre agli incroci Cannavaro-Burnete e Dorgu-D’Andrea e tutto un florilegio di scontri tra giocatori che certamente diranno la loro nell’immediato futuro. Difficile trovare punti deboli nelle compagini arbitrate dal Sig. Cavaliere che non ha risentito di alcun condizionamento psicologico da parte dell’ambiente abbastanza, forse troppo, caldo sugli spalti.
Primo Tempo
Il Lecce parte fortissimo e con un bolide su punizione di Berisha scalda i guantoni di Theiner che manda in angolo. Poi il Sassuolo aumenta i giri e sale in cattedra, anche perché sa di avere un solo risultato a disposizione, la vittoria. Mata all’8′ perde l’occasione di colpire a pochi passa da Borbei. Leone ci prova al 13′ con un tiraccio che costringe l’estremo difensore rumeno a mettere in corner. Russo al 15′ non impatta di testa su cross vellutato di D’Andrea. Corfitzen con un colpo di testa impegna il portiere neroverde, ma è Kevin Bruno a divorarsi il gol al 25: dopo uno slalom in area incrocia sul palo opposto ma non c’entra la porta di Borbei e manda al lato. Mandrelli di testa al 34′ non dà forza nell’impatto. La punizione di Vulturar al 37′ finisce alta.
Secondo tempo
Nella ripresa succede di tutto. Il Lecce entra in campo troppo ‘basso’ e al 56′ bomber Russo lo punisce con un colpo di testa al centro dell’ area di rigore dopo un cross di Casolari su calcio di punizione per un fallo di Hasic su D’Andrea.
I neroverdi spingono e chiedono un rigore per un fallo di mano su tiro da fuori area. L’arbitro non lo concede e Bigica pensa bene di protestare in maniera eccessiva meritandosi il cartellino rosso. La guida tecnica passa a Mino Francioso, altra vecchia gloria salentina.
Al 66′ il Lecce la pareggia con Burnete, grazie ad una caparbia azione di McJannet (subentrato al 61′ a Samek), Berisha e Corfitzen.
Seguono minuti di confusione totale, di verticalizzazioni errate e di manovre pasticciate. Ma al 74′ Corfitzen riceve al limite dell’area, dribbla il subentrato Ryan (che aveva sostituito l’infortunato Pieragnolo) e la piazza a giro alla destra di Theiner. Un gol fantastico che fa saltare di gioia la panchina giallorossa che invase il rettangolo verde dell’Enzo Ricci.
Da lì inizia una lenta corsa verso il fischio finale con i giallorossi che sanno controllare astutamente il vantaggio. Burnete si divora il terzo gol al 93′.
La finale
Il Lecce incontrerà in finale la vincente dell’altra semifinale tra il Torino di Mister Scurto e la Fiorentina di Alberto Aquilani.
Le pagelle
Borbei: 6,5
Munoz: 6,5
Pascalau: 6,5
Hasic: 6,5
Dorgu: 6,5
Samek: 6
dal 61’MaJannet: 7
Vulturar: 6,5
Berisha: 7
Salomaa: 6
Burnete: 7,5
Corfitzen: 7,5
dall’ 81’Russo: s.v.