‘Serie A, Serie C siamo sempre qui!’ recitava un coro bellissimo degli accesi tifosi della Curva Nord quando negli ultimi anni i giallorossi, abituati a calcare i palcoscenici del calcio che conta, erano finiti a giocare nelle periferie pallonare restando impelagati nella terza categoria per sei lunghissimi anni.
Per chi ama veramente il Lecce non fa differenza, la categoria conta poco. L’importante è esserci, timbrare la presenza allo Stadio Via del Mare (e farsi pure qualche trasferta…) per urlare a squarciagola il nome di ogni singolo giocatore dell’undici che scende in campo all’imbeccata dello speaker.
E se questo vale per tanti, tantissimi, ancora di più ha un grande significato d’amore sportivo per Vito Giancane, un tifoso doc, che dalla soglia dei suoi primi 90anni, compiuti proprio il 15 giugno, si appresta a vivere una stagione da abbonato protagonista.
Ha dovuto tagliare un traguardo importante sulla strada del tempo che passa prima di accettare i consigli della moglie, dei figli e del nipote e sottoscrivere la tessera in Tribuna Centrale, in una porzione di stadio al coperto dopo decenni di militanza appassionata alla Tribuna Est, sempre esposto alle intemperie del vento, della pioggia o alla forza luccicante del sole frontale.
‘Alla mia età non me la sentivo più di essere vittima delle bizze del tempo a qualsiasi stagione e così ho preferito la comodità della Tribuna Centrale Superiore dove andrò con mio nipote Francesco e mio figlio Franco. Di certo questo Lecce che negli ultimi due anni ci ha fatto sognare meritava la mia presenza e io ci sarò’.
Vito è abbonato al Via del Mare ininterrottamente da 40 anni, dai tempi gloriosi di Franco Jurlano, quando si accompagnava allo stadio con il figlio Gabriele.
È un’enciclopedia del calcio leccese, con lui puoi parlare a ruota libera della storia dei giallorossi.
Ti racconta delle grandi emozioni che dette la prima storica promozione in serie A, di Mister Eugenio Fascetti, della coppia di centrali difensivi Ezio Rossi e Carmelo Miceli, della diga a centrocampo che andava sotto il nome di Giorgio Enzo, dei dribbling ubriacanti di Alberto Di Chiara, degli attaccanti Loriano Cipriani e Ricardo Paciocco. Dei primi stranieri che portò nel Tacco d’Italia il grande direttore sportivo Mimmo Cataldo: Barbas e Pasculli. Della amara retrocessione, del ritorno nella massima serie con Carletto Mazzone, dell’arrivo dei Semeraro e del grande calcio. Della polvere che mangiarono tifosi e giocatori quando il Lecce fu retrocesso per quella bruttissima storia del derby ‘venduto’, delle pagine buie e della scalata verso la luce che Saverio Sticchi Damiani ha sapientemente organizzato.
‘In tutti questi anni – ricorda Vito – non ho mai perso una partita. Ma nell’era dei Tesoro ho preferito starmene a casa, non era cosa, vedevo tanta improvvisazione. Troppa sofferenza per chi ama il Lecce come me’.
Vito Giancane, una vita di impegno civile alle spalle, una verve invidiabile, si appresta alla sua ennesima stagione sugli spalti del Via Del Mare. Inutile dire che tante sono le speranze che noi insieme a lui riponiamo in questa società: sarebbe bello continuare a tifare per il Lecce sul set del grande calcio. Saverio Sticchi Damiani, Mauro Meluso e Fabio Liverani non ci deluderanno!
