I 40 gradi di questi giorni l’anno scorso li avevamo già ai primi di giugno, analoga situazione nel 2021. Questo, secondo gli esperti, ha comportato conseguenze non trascurabili sul fronte della biologia marina.
Il caldo eccessivo, con un innalzamento di diversi gradi della temperatura dell’acqua, ha provocato danni significativi alla fauna marina. Le cozze nere, infatti, risentono notevolmente del surriscaldamento e il mare troppo caldo, per troppo tempo, può portare i mitili a marcire. Cosa che è avvenuta nell’estate 2021 e in quella del 2022, con temperature dell’acqua che lungo le coste pugliesi hanno raggiunto e superato i 24 gradi.
Un problema per la depurazione dei molluschi bivalvi che necessitano di condizioni particolari e favorevoli.
La depurazione consiste nel mettere le cozze in acqua di mare pulito per un periodo di tempo tale che gli animali riprendano la normale attività di filtrazione e, quindi, espellano tutti gli agenti inquinanti dalle loro branchie e dal loro tratto intestinale. Ciò comporta il mantenimento delle corrette condizioni di salinità, temperatura ed ossigeno dell’acqua.
Nel luglio del 2021 in Grecia la temperatura dell’acqua raggiunse il tetto record di 27 gradi portando alla morte del 50% della produzione totale di cozze nere.
Quest’anno l’inizio tiepido dell’estate, col mese di maggio più freddo degli ultimi 30 anni e un giugno appena primaverile, non ha ancora fatto innalzare le temperature determinando le condizioni migliori per l’allevamento dei mitili, che quest’ anno sono per qualità, gusto e dimensioni tra i migliori di sempre.
Il banco di prova però, come sempre, sarà il mese di agosto.