
Lecce non rinuncia mai a stupire i suoi visitatori e così, passeggiando per le sue strade, si intrecciano lecerti archeologici intervallati a fioriti mensoloni barocchi, edicole sacre e scenografie neoclassiche. Anche il porticato ottocentesco del Convitto Palmieri nasconde un gioiello che non ci sia aspetta: la chiesa di San Francesco della Scarpa. Nota come “chiesa senza facciata”, sorprende per la sua straordinaria bellezza, l’ampiezza monumentale degli spazi, la perizia esecutiva dei preziosi altari.
Storia e leggende
Due le leggende legate alla sua origine. Secondo alcuni qui soggiornò, verso il 1219, San Francesco d’Assisi. Diretto in TerraSanta, alla sua partenza fece dono a Lecce di un suo sandalo. La seconda è legata alla presenza dei frati minori osservanti che abitavano il distrutto convento di Santa Maria del Tempio. A differenza dei conventuali, camminavano scalzi.
Certo è che i signori Guarini fecero dono ai frati di un alloggio nei pressi di una chiesetta già esistente, costruita intorno al 1273 e consacrata dai vescovi Roberto di Noha di Lecce e Giacomo II di Castro nel 1333. Ai Guarini, duchi di Poggiardo, il cui stemma si ritrova in triplice esemplare al centro della chiesa, è da ascrivere la ricostruzione dell’edificio tra il 1699 e il 1714 commissionata all’architetto Giuseppe Zimbalo.
Il complesso divenne sede di studi filosofici e teologici e di due Confraternite: quella detta “della Madonna del Tuono”, ovvero dell’Immacolata, e quella “del nome di Dio”, successivamente del SS. Nome di Gesù. Quando scriveva nel 1634 l’Infantino ricorda all’interno 360 sepolture e ancora oggi spicca la tomba di Frate Roberto Caracciolo, il celebre oratore francescano del sec. XV.
La chiesa, dopo i lavori di restauro, ha assunto la forma di croce greca, mentre originariamente era a croce latina. Ornata anticamente da dieci altari, ne conserva solo quattro mentre gli altri sei si trovano a Casarano nella Chiesa Madre da metà ‘800. Gli altari in loco sono dedicati all’Annunziata (1665), di proprietà della famiglia Maresgallo, all’Immacolata, a San Luigi e a San Francesco d’Assisi. Sull’altare maggiore sopraelevato spicca la scultura di cartapesta di San Giuseppe, opera di Oronzo Greco, datata 1833.
Di grande suggestione è l’annesso oratorio, ornato da affreschi seicenteschi e da una tela raffigurante san Francesco d’Assisi, nel quale San Francesco d’Assisi avrebbe pregato e riposato durante il suo ritorno dalla Palestina. Nel cortile, la leggenda riconosce un albero di arancio piantato dal San Francesco di Assisi.
Il video di Nick Gambino è stato girato durante un live concert nella bellissima chiesa sconsacrata di San Francesco della Scarpa.