Giornata mondiale dell’ambiente, perché il Salento ha cinque buoni motivi per celebrarla

Si celebra la Giornata mondiale per l’ambiente. Il Salento ha cinque buoni motivi, e non solo, per essere tutelato, rispettato e riscoperto.

Nella giornata mondiale riservata alla salvaguardia dell’ambiente, truce è la conclusione dell’affare “Allblack” appena avvenuta lo scorso maggio, che potrebbe valere nella nostra terra il rischio di un vero e proprio disastro ambientale.

Il Salento, da così tanto tempo e tanta memoria, regione tra le più affascinanti d’Italia e del mondo, paga lo scotto di una sottovalutazione della sua sublime portata paesaggistica e ambientale che riporta all’uomo il piacere della riscoperta e del contatto con la natura. Nella giornata mondiale della tutela per l’ambiente ricordiamo cinque tra i più belli e importanti motivi per salvaguardare il nostro territorio.

Riserva naturale le Cesine – Vernole

Da nord a sud, prima fra tutte la Riserva Naturale dello Stato e Oasi WWF “Le Cesine” a Vernole. Situata a ridosso della costa adriatica, rappresenta una delle ultime zone paludose che in passato si estendevano da Otranto a Brindisi. Il nome deriva dal latino seges, che significa zona incolta e abbandonata. L’oasi è stata istituita nel 1978 e gestita oggi dal WWF. La superficie boschiva è fondamentalmente rappresentata da pineta a pino d’Aleppo e pino domestico con una fauna composta da anfibi, rettili e da numerose specie di uccelli e due stagni Salapi e Pantano Grande, alimentati dalle piogge, che sono separati dal mare da un cordone di dune sabbiose.

Parco dei Fossili “Lustrelle”- Cutrofiano

Scendendo un po’ più a sud troviamo il Parco dei Fossili “Lustrelle” a Cutrofiano. Una cava che visse un periodo di abbandono e rischiò di andare perduta durante gli anni Ottanta,fu protagonista di un grande esempio di riqualificazione e bonifica del suolo, divenuto oggi un luogo molto conosciuto negli ambienti scientifici sia italiani che esteri. Con una superficie di circa dodici ettari, infatti, e grazie all’abbondanza e allo stato di conservazione dei reperti, oltre che fare una passeggiata per godere del bel panorama circostante, si possono trovare esposti vari strati geologici di origine marina, per osservare alcuni esempi di fossili dell’era del Pleistocene inferiore.

Giardino botanico “La cutura”- Giuggianello

Un po’ più a est, volgendoci con lo sguardo a oriente, un altro esempio di attenzione e cura verso la salvaguardia verde è il Giardino botanico “La Cutura”, a Giuggianello. Un’antica tenuta di campagna costruita nel classico stile rurale di fine Ottocento, si estende per trentacinque ettari ed ospita una delle più ricche raccolte di piante rare: grasse e tropicali.
Un paradiso nato dalla pietra (da qui appunto il nome Cutura), dove seguendo un percorso lungo i viali, giardini di piante aromatiche ed aiuole di piante mediterranee, si possono ammirare il laghetto di papiri e ninfee, il giardino roccioso, per giungere, infine, ad un’imponente serra di mille metri quadrati dove sono raccolti e catalogati oltre duemila esemplari di piante grasse e succulente di varia provenienza, preziose per rarità, tipologia e dimensione.

Cava di Bauxite e Grotta dei Cervi – Otranto

Sempre ad est, affacciati questa volta sul dorsale adriatico della penisola salentina, si può visitare la più famosa Cava di Bauxite, nei pressi della baia delle Orte, a Otranto. Si tratta di una cava di estrazione della bauxite, da cui si ricava l’alluminio. Abbandonata nel 1976 a causa del costoso processo estrattivo, la presenza di una falda freatica ha determinato la formazione di un piccolo laghetto in cui la zona circostante si è poi arricchita di piante acquatiche e paludose.

Un po’ più giù, nella vicina Porto Badisco, anche Grotta dei Cervi. Una grotta naturale sulla parte costiera di non remota scoperta. Si tratta del più grande ed imponente complesso pittorico d’Europa, ricco di pitture rupestri di differenti raffigurazioni.

Leggenda narra che fu il luogo dello sbarco di Enea, nel racconto dell’Eneide di Virgilio, dopo la distruzione di Troia; da qui deriverebbe infatti, il suo antico nome di “Antro di Enea”.

Palude del Conte e Duna costiera – Porto Cesareo

Da tutt’altra parte invece, spostandosi sul versante jonico della regione, troviamo la Riserva naturale orientata regionale, Palude del Conte e Duna costiera di Porto Cesareo.

Per la sua ampia estensione e la differente presenza di diversi ecosistemi che vivono in perfetta simbiosi, la riserva si suddivide in quattro più dettagliate microaree. La Palude del Conte, le “Spunnulate” di Torre Castiglione, doline carsiche che hanno dato vita a piccole grotte e laghetti, la Penisola della Strea con colle Belvedere e l’arcipelago di isolotti e le Dune di Punta Prosciutto.

Maestose in questo trionfo di realtà naturale si erigono le torri sentinella, che già in età antica sorvegliavano l’ampia estensione territoriale della costa tra cui, Torre Chianca, Torre Lapillo, Torre Cesarea e Torre Castiglione, per un’escursione nella riserva, tutta da esplorare e scoprire.

Questi ed altri magnifici esempi di arte naturalistica, che il Salento e tutta la sua penisola può offrire, potrebbero essere ancora di più valorizzati se, nella Giornata Mondiale dedicata all’ambiente e non solo, ricordassimo come la natura e i luoghi in cui viviamo dovrebbero essere trattati con più rispetto e attenzione, per il bene comune e la fierezza personale di farne parte.



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