Maggio in Salento: quando il mare chiama e il salentino risponde… in costume

Maggio in Salento: il mese in cui il salentino si sveglia (e si ustiona). Scopri perché maggio in Salento è magia pura: primi bagni, panini in spiaggia, scottature e felicità anticipata. Un mese da vivere col costume addosso!

mare

C’è un momento dell’anno in cui in Salento succede qualcosa di magico, di inspiegabile. Non è l’equinozio, non è la festa del santo patrono, non è nemmeno l’inizio dell’estate (che tanto, qui, non aspetta il 21 giugno manco per sbaglio). È maggio. E maggio, per un salentino, non è un mese. È una vocazione, uno stile di vita. È un richiamo che sveglia dalla pigrizia invernale con la delicatezza di un tamburello nella Notte della Taranta (cioè, zero delicatezza, ma tanta poesia).

Non appena le temperature cominciano a salire e la colonnina di mercurio segna +20 gradi, il salentino ne percepisce 30. È una legge fisica locale, tipo la relatività, ma con più crema solare e meno logica. I giubbotti spariscono nel nulla dall’armadio, le infradito escono dal letargo e il salentino comincia a cancellare dall’agenda tutti gli impegni perché c’è un’unica meta possibile: il mare. La sola “call” che conta, perché il mare in Salento non è un luogo. È una destinazione emotiva.

Maggio è il momento in cui i salentini, che fino a pochi giorni prima erano ancora avvolti in uno strato di malinconia, si scrollano l’inverno di dosso e ricominciano a essere allegri, rumorosi, solari e perennemente abbronzati. O ustionati, che è più o meno la stessa cosa

Maggio in Salento: il mese in cui il salentino si sveglia (e si ustiona)

Perché maggio in Salento non è solo il mese delle rose. È il mese del primo bagno, del primo panino in spiaggia (un rituale identitario, patrimonio immateriale dell’umanità, che fa più comunità di una sagra di paese), delle prime scottature, dell’aperitivo al tramonto: perché in Salento, se non concludi la giornata con un calice in mano, i piedi nella sabbia e le patatine, allora che maggio è?

Maggio è anche il mese delle prime lamentele sull’invasione turistica… in anticipo – “Ma già c’è gente?”, dice mentre parcheggia a Porto Cesareo o si indigna perché il bar ha finito i pasticciotti alle 10:30. È anche il mese in cui si rispolvera il dibattito eterno: Torre dell’Orso o Gallipoli? Ionio o Adriatico? Olio o crema solare? È il mese in cui si inaugura ufficialmente la stagione del “guarda che acqua!” ripetuto con la stessa enfasi con cui un influencer dice “link in bio”.

Insomma, maggio in Salento non è solo l’anticamera dell’estate. È l’allenamento emotivo alla stagione che verrà. È il mese in cui si testano i nuovi costumi, si lucidano gli occhiali da sole, si fanno le prove generali di felicità. È il momento in cui il salentino si ricorda chi è: un amante del mare, della compagnia, della vita semplice e, soprattutto, delle mezze stagioni… purché durino due settimane al massimo.

Cosa fare in Salento a maggio?

In Salento, maggio è come l’amico che ti convince a uscire anche se non volevi. È motivazionale, insistente, rumoroso, e alla fine aveva ragione lui. Ti trascina fuori casa, ti fa riscoprire il piacere delle chiacchiere sotto il sole, dei “mo’ ci facciamo un bagno veloce” che diventano tre ore, e degli aperitivi sul mare che cominciano alle 17 e finiscono alle 2.

Se stai programmando una vacanza in Salento a maggio, sappi che è il mese ideale: non c’è ancora la folla estiva, i prezzi sono accesssibili, l’acqua è già spettacolare e il tasso di felicità locale è contagioso. E se ti chiedi cosa fare in Salento a maggio, la risposta è: tutto, ma lentamente. Con una birra in mano e magari una puccia nello zaino, che non si sa mai.

Maggio: prove generali di felicità

Maggio è un’illusione. Perché ti fa credere che l’estate sarà lunga, calma, piena di weekend liberi e tramonti instagrammabili, ma poi non è così. Ma intanto c’è maggio, e in maggio si sogna.

E allora, benvenuto maggio. Qui, nel tacco d’Italia, sei il mese in cui tutto ricomincia. E se qualcuno ti chiede “cosa fai a maggio in Salento?”, la risposta è sempre una sola: “Metto il costume sotto i vestiti, perché non si sa mai e mi alleno alla felicità… con rischio ustione di primo grado incluso! E se capita, ho l’aloe in borsa. Siamo gente organizzata.”