Maggio in Salento, un antipasto dell’estate tra mare, sole e sale sulla pelle

Maggio è il mese dei primi bagni nel mare limpido, della pelle che si abbronza piano. Un’anteprima dell’estate, senza la folla

C’è un momento, in Salento, in cui l’estate inizia a sussurrare. Non urla ancora. Non invade le spiagge, non riempie i locali. È maggio. Non è ancora estate, ma la bella stagione si sente arrivare. È nei colori più vivi del solito, nei venti più caldi che accarezzano le campagne, nei primi ombrelloni piantati sulla sabbia come promesse. Una prova generale per i mesi clou, da vivere senza fretta.

Il mare per pochi di maggio

Ci vuole un pizzico di coraggio – e un po’ di poesia – per tuffarsi nelle acque salentine a maggio. Ma chi lo fa, lo sa: è un privilegio raro. L’acqua è fresca, ma non gelida, trasparente come vetro. Dalla Baia dei Turchi a Porto Selvaggio, passando per Torre Lapillo, Punta Prosciutto e le Maldive del Salento, è un susseguirsi di cartoline senza filtri. Un’anteprima esclusiva senza il caos, senza la corsa, senza la folla.

Il mare a maggio è silenzioso, come se custodisse ancora i segreti dell’inverno. C’è spazio per pensare, per respirare, per ascoltare il suono delle proprie emozioni. Non è ancora pieno di voci, ma parla forte.

Il sole di maggio non brucia, ma scalda e colora. L’abbronzatura di maggio è la più vera: quella che non cerchi, ma ti trovi addosso la sera, guardandoti allo specchio.

Nei paesi dell’entroterra — Specchia, Presicce, Galatina, Alessano — il sole scalda le strade, e le vecchie signore sedute all’uscio ricominciano a parlare con chi passa. Nelle piazze, i bar rispolverano i tavolini all’aperto. Si risentono le risate, l’odore del caffè in ghiaccio con il latte di mandorla, la voce di chi torna a vivere fuori.

Inizia il tempo delle prime sagre, delle passeggiate senza meta, degli aperitivi. Il Salento di maggio è quello che gli abitanti amano di più. È la stagione “di mezzo”, quella che appartiene ancora ai salentini, prima che le spiagge esplodano di musica e turisti.

Maggio: il Salento per chi sa guardare

Maggio è per i viaggiatori curiosi, quelli che amano i dettagli. Per chi si perde tra i muretti a secco e le stradine bianche. Per chi ama mangiare un rustico leccese sulla scogliera o bere un calice di rosato guardando il tramonto a Santa Maria di Leuca, dove secondo la tradizione i due mari si abbracciano.

È il mese delle prime carezze del sole, del vento che sa ancora di primavera ma profuma già di sale. È un inno alla dolcezza, alla quiete, alla bellezza di ciò che non urla.

Perché maggio, in Salento, non è solo un mese. È una promessa che si realizza piano. Come l’estate che arriva, e sa già di casa.