
Il ponte di Pasqua, anzi i ponti di primavera, hanno da sempre rappresentato il termometro turistico di un territorio in vista della imminente (o quasi) stagione estiva. Capita non di rado, infatti, che proprio in prossimità delle feste gli italiani decidano di mettersi in viaggio verso una località, per trascorrere qualche giorno in completo relax salvo poi tornare quando, ferie permettendo, hanno più tempo a disposizione per scoprire questo o quel particolare sfuggito causa «fretta».
Anche nel Salento il primo paggio o il 25 aprile hanno rappresentato la cartina al tornasole del turismo estivo. Questo lembo di terra racchiuso tra l’Adriatico e lo Ionio, grazie al suo mix unico di ingredienti, ha conosciuto, negli ultimi anni, una popolarità forse inaspettata, ma senza dubbio “meritata”. Lo dimostrano l’attenzione del cinema per i paesini della Provincia, scelti come location, la musica che ispira canzoni o intorno a cui ruotano eventi di richiamo ormai internazionale. Lo dice il cibo, il vino ma anche la facciata della basilica di Santa Croce che non smette mai di incantare ed ammutolire ogni volta che naso all’insù ci si ferma ad ammirarla.
«Una terra per intenditori, per chi non ha fretta di vedere tutto e subito, ma è disposto a vagare tanto tra le stradine dell’interno traboccanti di arte barocca quanto lungo le coste dai mille disegni». Le parole di Nunzio Stasi – scrittore e poeta salentino – intense e affascinanti, potrebbero non bastare a descrivere l’anima del Salento che, in questo senso, ha ancora tanto da raccontare.
Il fascino che avvolge questa terra si perde nel tempo ed è nel tempo che ha costruito la sua ricchezza. Ci troviamo, forse inconsapevolmente, di fronte ad un scrigno millenario prezioso, in cui sono custoditi storia e mito, tradizione e novità, arte e natura, sacro e profano in un connubio che ha forgiato il carattere di questa terra. Tesori che la gente del posto gelosamente conserva.
Così, anno dopo anno, i turisti sembrano essersi accorto del Salento, inserendolo tra le mete consigliate, anche per Pasqua, una delle date in rosso sul calendario che consente di fare le valiie e partire alla scoperta della terra del sole, del mare e del vento.
Otranto, Torre dell’Orso, Santa Cesarea, Castro, Gallipoli, Porto Cesareo, Nardò, Lecce. C’è l’imbarazzo della scelta. E allora buona Pasqua, alla scoperta del Salento.
Otranto, ph. Luigi Martina