Salento di un tempo, le torri per difendere la costa dai pirati saraceni

Fra le attrazioni del Salento ci sono le innumerevoli torri costiere di avvistamento risalenti alla fine del Medioevo, molte si sono conservate nel loro aspetto originario e fanno bella mostra di sé su promontori a picco sul mare, in scenari incredibilmente suggestivi.

Per secoli il territorio salentino è stato esposto alle scorribande degli arditi eserciti dell’impero ottomano. Da tutto l’Oriente pirati e corsari guardavano al Salento come ingresso privilegiato dell’Italia e dell’Europa. Le incursioni non si contano, specie nel periodo dell’alto Medioevo, quando più forte ed imponente sembrò la minaccia saracena. Eventi tragici e violenti che ebbero il culmine nel Sacco di Otranto del 1480.

Dopo quella tragedia le cose cambiarono. Il governo aragonese volle mettere in atto una organizzazione difensiva “diversa” per proteggere la costa salentina dagli attacchi via mare.

Ecco che cominciarono a sorgere le famose torri di avvistamento in grado di comunicare tra di loro “a vista” e diffondere gli eventuali messaggi di allarme all’immediato entroterra. Costruite seguendo canoni e criteri ben precisi per permettere alle sentinelle di cogliere subito i segnali luminosi degli eventuali pericoli provenienti dal mare.

Torri Costiere, antiche sentinelle a picco sul mare

Ancora oggi molte località della nostra provincia portano il nome di quelle torri. Partiamo dall’alto versante orientale del litorale salentino. Da Casalabate a Torre Rinalda, da Torre Chianca a Torre Veneri, restano preziose testimonianze di quel sistema difensivo, altre sono cadute in rovina, erose dall’impietosa azione degli agenti atmosferici, alcune volontariamente abbattute. Ed ancora, procedendo verso sud, la torre Specchia, quella di San Foca, di Roca vecchia (posta su un isolotto), quella di Torre dell’Orso e di Torre Sant’Andrea. Attorno ad ogni torre sorgeva quindi un nucleo urbano, un centro abitato, oggi località balneari rinomate.

Il viaggio continua con Torre Santo Stefano, la Torre del serpe a capo d’Otranto, Torre Sant’Emiliano, Torre Minervino, Torre Miggiano e a tante altre poste sulla sommità della serra che digrada verso il mar Jonio.

Tra le più belle e suggestive per via delle posizione che occupano vanno ricordate Torre Palane e Torre Nasparo, nel profondo sud Salento. A Santa Maria di Leuca si trova la Torre dell’Omo Morto, nome dato per il ritrovamento di antichi resti umani.

Continuando sul versante jonico occidentale non si possono dimenticare le Torri di San Gregorio, Torre Vado, Torre Pali a Salve, Torre Suda, quella di Lido Pizzo, quella di Gallipoli sud e Gallipoli nord, la Torre dell’alto a Nardò, la Torre dell’Omo morto, la Torre Inserraglio, le torre chianca di Porto Cesareo  e la Torre lapillo. Solo alcune, quindi, fra le più note e magari meglio conservate.

Si nota come cambi a seconda del versante costiero la fisionomia architettonica delle torri di avvistamento, più piccole e semplici quelle del basso Adriatico e del tratto jonico orientale del Salento, e più grandi e sontuose quelle del fronte jonico occidentale, alcune suddivise su due piani e con metrature di gran lunga superiori, somiglianti a vere e proprie residenze.

Certamente una delle caratteristiche più interessanti del Salento costiero, da scoprire lungo le litoranee nei giorni di festa .



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