Modugno, esplosione in una fabbrica di ‘botti’. E la mente dei leccesi torna a due anni fa

Esplosione a Modugno all’interno di una fabbrica di fuochi d’artificio. Il bilancio è di 7 morti. I cittadini leccesi, davanti a tale episodio, non possono non ricordare ciò che accadde il 26 agosto di due anni fa durante la festa di Sant’Oronzo.

Le sirene dell’ambulanza, lo sgomento, i sanitari che prestano i soccorsi. La tensione alle stelle, le lacrime dei parenti. Incredulità, tristezza, angoscia. E il numero delle vittime è davvero un colpo al cuore di chi legge: sarebbe di sette morti e quattro feriti il bilancio di una esplosione avvenuta nella fabbrica di fuochi pirotecnici “Bruscella”, a Modugno. L'area del sito è ancora interessata da focolai. Abitualmente – riferisce un aggiornamento ANSA – ci lavorano una decina di persone. Sul posto ci sono decine di carabinieri, poliziotti, agenti della polizia municipale e personale del 118.

Purtroppo – si legge sempre dal sito ANSA.it – nel corso della notte è deceduto Michele Pellicani, uno dei feriti. Lui, parente dei titolari della ditta, ha dovuto subire un intervento chirurgico non appena recuperato ancora in vita dalle macerie del capannone in fiamme. Tra i feriti c'è anche Michele Bruscella, uno dei soci dell'azienda, con ustioni sull'85% del corpo.

I tragici fatti di Modugno, purtroppo, ricordano ai leccesi un episodio simile avvenuto ad agosto di due anni fa. Mancavano poche ore all’accensione dei fuochi di Sant’Oronzo, quelli che di norma concludono i tre giorni di festa dedicati al patrono. Qualcosa andò storto, però, spezzando il clima di spensieratezza tipico del periodo. Tre uomini, infatti, vennero coinvolti nell'esplosione di un camioncino contenente il materiale pirotecnico. Chi ebbe la peggio fu Fabrizio Castelluzzo, 43 anni, titolare della medesima ditta, il quale riportò ustioni sul 70% del corpo.

E così, i leccesi vissero un Sant’Oronzo senza ‘botti’ finali a mezzanotte e mezza. La decisione venne presa proprio dal primo cittadino, Paolo Perrone, in accordo col Presidente del Comitato per la Festa Patronale, Gianni Renna. Segno di rispetto dei confronti della vittima che si trovava presso ospedale l’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi, reparto Grandi Ustioni.



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