Il pasticciaccio brutto di Palazzo Carafa. Per il Tar è anatra zoppa

Il Tribunale Amministrativo di Lecce ha dato ragione ai consiglieri di centrodestra ricorrenti. Per il Giudice Amministrativo la norma è chiara: Sindaco di centrosinistra e maggioranza di centrodestra. E adesso parola al Consiglio di Stato.

Il Tar accoglie il ricorso dei consiglieri di centrodestra che ritornano in Consiglio dopo la decisione della Commissione Elettorale presieduta dal Giudice Alcide Maritati. A Palazzo Carafa, adesso, l’anatra è zoppa.

La decisione

Per il Tribunale Amministrativo di Lecce i “voti validi” ai fini della composizione dell’Assise consiliare sono solo quelli del primo turno, come, a dire il vero, era apparso chiaro da una semplice lettura del Testo unico di legge sugli Enti Locali.

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Proclamati dal Ministero dell’Interno i consiglieri di centrodestra si erano trovati fuori da Palazzo Carafa a causa di una diversa interpretazione della norma da parte della Commissione elettorale. Una interpretazione fortemente criticata dai ricorrenti, difesi stamane in giudizio, tra gli altri, dall’avvocato Pietro Quinto, che esulta: “una grande vittoria – dice – che premia un impegno professionale intenso ma soprattutto ripristina la legalità violata per effetto di un provvedimento dell’Ufficio Elettorale in aperta violazione del Testo Unico degli Enti Locali”.

Chi viene e chi va

Oggi, dunque, si rimette nuovamente mano alla composizione del Consiglio: ritornano in Aula Federica De Benedetto, Giorgio Pala, Angelo Tondo, Attilio Monosi, Paola Gigante e Paola Calò; mentre sono costretti a salutare Silvano Vitale, Giovanni Castoro, Roberta De Donno, Ermenegildo De Giovanni, Maria Paola Leucci ed Ernesto Mola  quelli, cioè, che erano stati chiamati in Via Rubichi dalla decisione della Commissione Elettorale.

La decisione sulla carta è immediatamente esecutiva: ciò significa che i sei protagonisti del centrodestra fin da subito – dopo la rettifica da parte dell’Ufficio Elettorale – possono ambire al loro scranno. Se poi vi sarà effettiva sostituzione, ciò lo si potrà determinare all’esito della richiesta di sospensiva, ove il centrosinistra la volesse proporre innanzi ai giudici romani.

Le reazioni

“Una lettura, quella del TAR, non solo condivisibile, ma anche giusta e rispettosa della volontà dei cittadini votanti che già al primo turno ci avevano assegnato più del 50% delle preferenze”, commenta a caldo Federica De Benedetto. “Ciò vuol dire – prosegue – che dopo due mesi di apnea e attesa entro a far parte del Consiglio Comunale nella squadra di Forza Italia come donna eletta più suffragata dell’intera assise. Adesso parte finalmente una nuova avventura che vedrà il centrodestra in maggioranza. Possiamo dire che è stata resa giustizia agli elettori leccesi e sarà proprio per loro che da domani siederò a Palazzo Carafa con una azione di opposizione leale, attiva e costruttiva”.

Breve e concisa la reazione da parte del giovane Giorgio Pala, esponente di Fratelli d’Italia, che adesso può fregiarsi dell’appellativo di Consigliere Comunale. “La giustizia ha trionfato – scrive su Facebook. Il TAR si è espresso, sono Consigliere Comunale dopo 2 mesi e mezzo terribili. Ora potrò rendere onore a 617 persone che hanno creduto in me”.

Parola anche a Mauro Giliberti, il candidato sindaco della colazione azzurra oggi a capo dell’opposizione a Palazzo Carafa, che dopo essersi complimentato con il pool di avvocati, spiega in un video: “la decisione del TAR porta in aula il risultato elettorale. E’ stato giusto non commentare in questi, attendendo con rispetto la sentenza: nei prossimi giorni, mi auguro, che il centrodestra si riunisca negli stati generali di colazione per prendere delle decisioni unitarie su ciò che va fatto”.

A commentare è anche Paolo Perrone, ex sindaco e capogruppo di Direzione Italia, per il quale la decisione del TAR “è un verdetto che rimette a posto le cose e che restituisce alla volontà dei leccesi il valore che merita. Se la maggioranza dei cittadini – continua – si è espressa chiaramente in un senso, scegliendo gli uomini e le donne da cui farsi rappresentare in Consiglio comunale, è giusto che non ci siano interpretazioni spericolate che rovescino tale espressione. Noi mettiamo Lecce e i leccesi al primo posto. Per diversi anni abbiamo lavorato a un percorso politico e amministrativo che ha cambiato il volto di questa città e l’ha indubbiamente migliorata. Siamo certi di aver consegnato a Carlo Salvemini una Lecce decisamente migliore di quella che avevamo ricevuto e sarà inevitabilmente nostra premura far sì che questa crescita possa continuare”.

Esulta anche Filomena D’Antini, dirigente regionale di Forza Italia. “Arriviamo dopo mesi a un principio di verità: nelle sedi rappresentative può sedere solo chi ha conseguito i voti, chi è stato eletto dai cittadini. Abbiamo vissuto settimane di incredulità nel vedere stravolto il risultato elettorale. Oggi, finalmente, si ritorna a respirare aria di verità. Per il centrodestra questo è, ovviamente, un punto di partenza e non di arrivo. Più uniti di prima”.

Il sindaco Salvemini: “andiamo avanti”

Alla sentenza ha risposto anche il sindaco Carlo Salvemini, direttamente da Vicenza, dove oggi è iniziata l’assemblea nazionale dell’ANCI. “È una decisione che naturalmente consideravo possibile – dice – data la complessità di una questione sulla quale si sono misurati avvocati e costituzionalisti – e della quale prendo atto in attesa delle motivazioni. Una decisione che rammento non mette in discussione la mia elezione ma la composizione del consiglio comunale. Motivo per il quale non mi sono costituito in giudizio.
Ora i legali insieme ai consiglieri valuteranno i passi successivi. Da parte mia attendo gli eventi e continuo a lavorare per il bene della città.

I giorni che verranno chiariranno il contesto politico nel quale l’amministrazione che presiedo dovrà misurarsi.  E quelle che saranno le scelte e le decisioni più sagge ed utili da prendere nell’interesse della comunità. Non sono sfiduciato o avvilito. Mi sento sempre impegnato a fare bene il mio dovere. Fino a quando valuterò che questo sarà possibile”.



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