‘Il Salento è bello, abbiatene cura’, la lettera di un turista davanti alle scene di ordinario degrado

Chi ama il nostro territorio e lo ha scelto come meta delle vacanze, di quel periodo per il quale si lavora tutto l’anno al fine di ritagliarsi qualche giorno di serenità e benessere, non riesce a tacere dinanzi a certe scene di ordinario degrado.

Gallipoli porta la nomea per il turismo maleducato, ma non è che altrove siete messi meglio. Peccato, perché i posti sono bellissimi, dovreste averne soltanto un po’ più cura, quello che abbiamo visto stamattina presto, verso le 6.30, a Torre dell’Orso si commenta da solo e affinché non pensiate che sono soltanto paturnie e visioni di turisti ‘rompiscatole’ vi mandiamo in redazione un po’ di foto. ‘
 
Inizia così il post che riceviamo nel primo pomeriggio da Giovanni, un turista che sta trascorrendo le sue due settimane di ferie nella bellissima marina di Melendugno.
 
Vengo da Como e del Salento mi ritengo ormai un habituée. Gli anni scorsi ho villeggiato con la mia famiglia sul versante jonico, ma poi due anni fa ho conosciuto questa bellissima baia sull’Adriatico e ho pensato di cambiare. L’hanno scorso non ce l’ho fatta perché prenotando all’ultimo secondo avrei pagato troppo per l’affitto di una seconda casa, ma quest’anno mi sono mosso in anticipo e devo dire che ho trovato una sistemazione come la sognavo. I proprietari dell’immobile si sono dimostrati gente serissima che mi ha messo a disposizione più di quanto avevamo concordato’.
 
Tutto bene quindi, riguardo alla sistemazione e all’accoglienza. Ma Giovanni stamattina alzandosi presto per fare una passeggiata sul lungomare ha trovato una spettacolo poco edificante. ‘Premetto che ieri sera ho dovuto fare i conti con il rumore che certi locali emettono e che non so quanto sia consentito dalle norme vigenti. Pazienza…Ma alle prime luci dell’alba, dinanzi ad uno scenario naturalistico quasi unico, ho trovato un letto di bottiglie di birra nelle aiuole davanti casa, un tappeto ancora più consistente sul marciapiede nei pressi del mare e cosa ancora più triste tre o quattro ragazzi che dopo i bagordi della notte si erano addormentati nei terreni forse del tutto immemori di tutto quello che era accaduto nelle ore precedenti.’
 
Ognuno è libero di divertirsi come crede, per carità – conclude Giovanni – purchè però non dia fastidio alla collettività e soprattutto credo non rovini l’immagine di un territorio che leggo sta facendo tanti sforzi per coniugare divertimento e legalità. È un peccato vedere certi cali di vivibilità, perché il Salento vive ancora una stagione magica e sarebbe un errore fatale se dovesse vedere rovinata la sua immagine dal comportamento di chi non sa o non vuole vivere in una società insieme agli altri.’

Insomma, ci spiace leggere le stesse cose che spesso abbiamo abbinato solo a Gallipoli, forse troppo frettolosamente, riferite anche ad altre località che rischiano di non essere più quelle oasi incontaminate che tutti sperano di trovare al loro arrivo ma corrono il rischio di diventare terreno esclusivo di chi vuole come unica regola di vita quella di non avere regole.



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