Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita a rischio chiusura, la ASL smentisce ‘i problemi sono stati risolti’

Sull’ipotesi di chiusura dell’unico Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Regione Puglia interviene la Direzione Strategica della ASL che assicura: ‘le Pazienti in trattamento potranno proseguire il percorso programmato’.

Il Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita, creata all’interno dell’ex ospedale «San Giuseppe Sambiasi» di Nardò, è l’unica struttura pubblica in tutta la Puglia dove è possibile avviare un percorso clinico che consente a molte donne – circa il 30% di quelle trattate – di realizzare un sogno: quello di avere un figlio.  
  
Sono tante le coppie con problemi di infertilità che, ogni anno, si rivolgono alla struttura salentina, dove si praticano sia la fecondazione in vitro che la tecnica Icsi (oggi tra le più utilizzate) che consiste nella microiniezione di un singolo spermatozoo o di un suo precursore, direttamente nel citoplasma ovocitario.  Ora, stando a quanto riportato sulla ‘carta stampata’ il Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita non riuscirebbe più a garantire la continuità del servizio. Quindi, dovrà sospendere la sua attività. Una notizia che – se confermata – avrebbe rappresentato una perdita non indifferente per il Salento e l’intera regione. 
  
A fare chiarezza arriva una nota stampa della Direzione Strategica della ASL che vuole in primis “rassicurare” alle pazienti in trattamento che non subiranno alcuna  criticità nel proseguire il percorso programmato.
  
«In riferimento a quanto riportato sulla chiusura dell’unico Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Regione Puglia sito all’interno del Presidio Territoriale di Assistenza di Nardò – si legge –  la Direzione Strategica della ASL ci tiene a precisare che non vi è sospensione alcuna e che le difficoltà emerse erano già state risolte ricorrendo alle prestazioni in attività aggiuntiva di Dirigenti Medici Anestesisti dell’Azienda».
  
È tra l’altro in corso il reclutamento di Dirigenti Medici di Anestesia e Rianimazione al fine di garantire la continuità dell’attività del Centro Neretino.



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