Ad un anno e mezzo dalla chiusura dell’ufficio postale della marina leccese, cinque associazioni che hanno dato vita ad un’assemblea pubblica, fanno conoscere le iniziative intraprese per ottenere la riapertura dell’ufficio nella marina leccese
In un'assemblea popolare molto affollata, svoltasi nei giorni scorsi, la Comunità di Frigole e Borgo Piave ha deciso quali iniziative intraprendere per ottenere la riapertura dell'ufficio postale. A comunicarlo con una nota stampa congiunta il Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale Leccese, il Comitato Frigole, la Parrocchia di Frigole-Borgo Piave, la Pro-loco di Frigole e l’Associazione di Promozione Sociale “Allegria”, che hanno organizzato la manifestazione.
«E' ormai un anno e mezzo – dichiarano i cinque sodalizi nella nota – che la Comunità di Frigole ha subito l'affronto della soppressione dell'ufficio postale, con disagi enormi per i 2000 abitanti del quartiere Litorale.
Dovevano essere chiusi, secondo i piani di Poste Italiane, dodici sportelli in tutta la provincia di Lecce ma soltanto Frigole ed una piccola realtà nei pressi di S. Isidoro hanno subito un disagio così grande.
Nella legge di “privatizzazione” delle poste è stabilito che un agglomerato deve disporre di un ufficio postale nell’ambito di 6 km dal centro urbano, mentre sappiamo che Frigole dista da Lecce più di 11 Km.
Ci sentiamo purtroppo molto soli in questa nostra battaglia. Faremo di tutto affinchè i rappresentanti istituzionali si accorgano del nostro problema e siano al nostro fianco».
Da qui le associazioni hanno portato a conoscenza che, a seguito della riunione, si è deciso di organizzare una raccolta firme allo scopo di avviare un’iniziativa di denuncia nei confronti di Poste Italiane all’Autorità per la Garanzia nelle Telecomunicazioni.
«Denunceremo Poste Italiane all’AGCOM, l’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni – concludono le associazioni. Per questo, domenica, dalle 9 per tutta la mattina, sulla piazza di Frigole saranno raccolte le firme per avviare l’iniziativa con il sostegno dell’associazione dei consumatori ADOC».
