“L’ordinanza di chiusura è legittima e doverosa”, secondo i giudici della terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce, lo stabilimento Lido Canne non aveva alcuna autorizzazione per proseguire l’attività.
È quanto deciso dal Tar, che ha respinto definitivamente la domanda sospensione dell’ordine di chiusura del lido.
Accogliendo le tesi del Comune di Porto Cesareo, rappresentato dall’avvocato Antonio Quinto, “Via Rubichi” ha rilevato come fosse privo dei titoli autorizzativi basilari per lo svolgimento sia dell’attività di somministrazione che di quella di stabilimento balneare.
Ha inoltre giudicato corrette le motivazioni dell’ordine inibitorio formulato a suo tempo dagli uffici comunali, incentrato sull’attuale esistenza di conclamati abusi edilizi, mai oggetto di ripristino, sulla mancanza di un certificato di agibilità e sulla insussistenza delle licenze rilasciate dall’ufficio annona, in parte ritirate nelle passate stagioni, in parte mai neppure conseguite dal gestore dell’attività.
L’ordinanza di luglio
Lo scorso luglio, ricordiamo, il Comune aveva emesso un’ordinanza di chiusura immediata di Lido Canne, perché, a seguito di accertamenti, si era appurato come si svolgesse attività di stabilimento balenare e somministrazione alimenti e bevande contestando al lido, altresì, un’occupazione supplementare di area demaniale. Le strutture, poi, non possedevano peraltro l’agibilità.
Lo scorso anno la revoca della licenza
Già l’anno scorso, a inizio estate, il Comune aveva revocato la licenza di somministrazione e aveva ordinato la cessazione dello stabilimento balneare perché in assenza di licenza amministrativa.
Quando, a luglio 2019, i vigili urbani e l’Ufficio Tecnico hanno verificato che l’attività proseguiva, hanno sospeso la concessione demaniale ed emesso provvedimento di chiusura dell’attività.
A fine luglio gli interessati hanno presentato ricorso ottenendo un decreto che consentisse di portare avanti parzialmente la stagione.
Il 3 settembre scorso però, i giudici hanno rigettato definitivamente l’istanza.
