L’ingenuità e la distrazione sono costate care, carissime ad un cittadino leccese, residente nel centro storico, che giorno dopo giorno ha ‘collezionato’ la bellezza di 83 verbali. Il perché è presto detto e quasi scontato: l’uomo si è fatto sanzionare solo per essersi recato presso la propria abitazione senza aver richiesto la preventiva autorizzazione che gli avrebbe consentito di accedere nelle zone a traffico limitato anche nelle ore "off limits" per i non autorizzati.
Lo sbadato cittadino, dunque, dovrebbe fare semplicemente un mea culpa se non fosse per un piccolo particolare: oltre alle contravvenzioni, il trasgressore è stato anche invitato a pagare quasi 2mila euro di spese di notifica. Nonostante la Polizia Municipale abbia recapitato personalmente, ‘brevi manu’ come si suol dire, le notifiche delle multe al residente del centro, gli ha comunque addebitato ben 1.989,60 euro di spese accessorie e di notifica variabili (da un minimo di a 16,20 € ad un massimo di 31,20 € a singolo verbale). Insomma, secondo lo Sportello dei Diritti che ha raccontato il curioso fatto in un comunicato stampa, appare assai singolare, infatti, che per spese di accertamento e notifica di violazioni effettuate sulla stessa autovettura per violazioni identiche e peraltro comunicate nelle mani del proprietario del veicolo, si pretendano decine e decine di euro a singolo verbale.
Proprio per questo, l'amministrazione leccese non sarebbe esente da colpe. E proprio per questo l’associazione dei consumatori ha deciso di portare il ‘caso’ all’attenzione della Procura della Repubblica, per accertare le anomalie dei procedimenti di accertamento, notificazione e postarizzazione prescelte in via generale da gran parte degli enti accertatori, non solo dalla polizia locale di Lecce che – scrivono dallo Sportello dei diritti – «spesso si affidano a società appaltatrici per l'effettuazione di questi servizi».
“L'altra questione che ripetiamo da tempo – ha dichiarato il Presidente Giovanni D'Agata – riguarda le scelte politiche dell'amministrazione comunale che, a parere della nostra associazione, avrebbe dovuto da tempo installare dei dissuasori mobili per evitare che soggetti non autorizzati accedessero nella Zona a traffico limitato del centro storico e al contempo che si verificassero situazione limite come quella del residente ipermultato serialmente».
Tania Tornese
