Il Filobus partirà il 27 dicembre, ma…

Paolo Perrone annuncia in conferenza stampa: «I primi passeggeri del filobus si vedranno il 27 Dicembre sulla Linea 3». Spiega anche il motivo del ritardo biennale e annuncia eventuale smantellemanto dell’opera qualora le indagini confermassero l’impianto accusatorio.

Il 27 Dicembre, il primi passeggeri sul filobus – Ha deciso di darne comunicazione oggi il Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, in una conferenza stampa last-minute avvenuta presso la sala giunta di Palazzo Carafa: il Filobus partirà il prossimo 27 Dicembre; o meglio, soltanto la Linea 3. Un annuncio che in molti in Città aspettavano da tempo e, nell'occasione, il primo cittadino ha voluto ricordare i motivi del notevole ritardo. «La valutazione che abbiamo più volte ripetuto sul filobus – dichiara Perrone – è che si tratta di una scelta che noi oggi non avremmo fatto; va bene il trasporto ad immissioni minime, ma è innegabile che la struttura abbia deturpato la città con i suoi pali, senza contare poi la rigida mobilità, troppo grande rispetto alle esigenze del traffico e dei passeggeri. Ma avendo il sistema pubblico speso 23 milioni di euro, abbiamo il dovere morale di farlo partire: i primi passeggeri, dunque, si vedranno, il 27 di Dicembre sulla linea 3 del filobus».

Perché parte con 2 anni di ritardo? – Il motivo dei continui rinvii della partenza del Filobus vanno al di là di una mancata pianificazione gestionale: «La struttura è complicata – spiega Perrone – ma l'operatività altrettanto; allora non erano previste azioni economiche ad hoc tanto che iI Piano dei Trasporti non prevede la filovia e di conseguenza ancora oggi non riconoscerebbe i servizi minimi. Il Comune di Lecce prende dal fondo nazionale più di un milione di euro a km di rimborso. Per il filobus non viene rimborsato in niente, perché la Regione non l'ha ritenuto opportuno. Un chilometro di percorrenza con la filovia costa quasi il doppio rispetto al servizio automobilistico. Anche questo ha inciso sul ritardo». «La commissione – prosegue il Sindaco – ha eseguito dei collaudi secondo me troppo frettolosi. Sono partite le garanzie, i cui termini poi sono scaduti. E questo avveniva quando tutti verificavano inadempienze contrattuali con le ditte che ci hanno obbligato a far loro causa, dilatando di fatto la partenza del Filobus. Le ditte, chiamate in causa, hanno un po' tirato i remi in barca, attuando una sorta di pressione verso di noi. Abbiamo provato a rivolgerci ad altre manutenzioni, ma il mercato non offriva, ne offre oggi niente di buono. Ancora ci sono piccole opere necessarie che si stanno ultimando in queste ultime ore da parte delle imprese che hanno costruito il Filobus».

Perrone: «Andremo fino in fondo» – Comunque sia, la scelta di questa amministrazione comunale è inamovibile, anche se – come spiega lo stesso Perrone – "politicamente più difficile": «Potevamo scegliere quella più semplice, e avremmo avuto oggi la più ampia coalizione possibile. La mia campagna elettorale sarebbe stata una passeggiata. Ma non lo potevamo fare per la nostra coscienza. Noi ci comporteremo come nel caso via Brenta. Se le novità che leggiamo dai giornali, riguardo alla vicenda filobus, che fanno profilare all'orizzonte l'ipotesi di una truffa milionaria ordita alle spalle dei cittadini saranno confermante, e se le ipotesi della Procura dovessero essere rinnovate, noi chiederemo la nullità del contratto. Questo significa che eventualmente saremmo pronti ad agire affinché quest'opera venga dismessa. Demagogicamente qualcuno dice: "se sarò sindaco io lo farò smontare"; non può farlo, dovrebbe spendere più di 20 milioni. Oggi però, rendendoci conto che probabilmente su quest'opera è stata costruita una truffa, come per via Brenta, noi siamo pronti ad andare sino in fondo.



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