«Liberateci il canale dalle alghe», sit-in dei pescatori della darsena di San Cataldo

Protesta in via XXV Luglio, a ridosso della Prefettura, ad opera dei pescatori della darsena di San Cataldo. ‘Siamo impossibilitati a salpare per via delle alghe accumulatesi durante il maltempo. Le istituzioni intervengano subito o non possiamo lavorare’.

Muniti di fischietti, salvagente e con tanto di barca. Pronti a salpare in un mare di proteste. Le uniche acque entro cui potersi avventurare, considerando che quelle reali ad oggi risultino impercorribili a causa delle alghe marine. Il maltempo ne ha accumulate fin troppe e per chi è addetto alla pesca tale scenario rappresenta un bel guaio. Parliamo di famiglie in attesa di interventi "ad hoc", da parte delle istituzioni, che riattivino il circuito lavorativo dovuto. Così, i pescatori della darsena di San Cataldo – protagonisti, nonché vittime sacrificali della vicenda appena descritta – protestano in via XXV Luglio, sotto la Prefettura leccese, a bordo di un’imbarcazione posta proprio sul marciapiede circostante.

«Da tempo stiamo cercando di risolvere la questione – ci racconta uno dei lavoratori in presidio – sollecitando l’intervento delle autorità competenti. Una nostra delegazione è appena salita dal Prefetto per cercare di sbloccare le cose. Sono circa tre mesi che ci dicono ‘tra una settimana risolveremo tutto’, ma sistematicamente non succede mai nulla. Siamo stanchi e arrabbiati. Magari il lavoro ci sarebbe pure, ma non esistono proprio le condizioni per poter operare. Basta con le solite promesse a vuoto».

Molto più che una protesta simbolica, dunque. “Non cerchiamo lavoro perché ce lo abbiamo, è da due/tre mesi che non lavoriamo, a chi dobbiamo rivolgerci?”, recita uno dei cartelloni esposti. “Liberateci il canale dalle alghe”, si legge invece in un altro striscione. Lo sgomento piomba anche in strada, occupando la corsia preferenziale di uno dei tratti più caotici della città. Necessaria anche la presenza di due agenti della polizia locale per garantire il normale transito dei veicoli. «La gente deve sapere», dice un altro pescatore.«Ed è davvero un peccato. Se solo venisse valorizzata, potrebbe divenire, assieme a San Cataldo, il vero gioiello dei leccesi»

Sicuramente verrà cercata al più presto una mediazione per risolvere le difficoltà incontrate da queste persone. Padri di famiglia che, come tanti altri, non possono restar fermi ad attendere più di tanto. E dire che il caso in esame appare tutt’altro che antiquato. Giusto lo scorso maggio, il consigliere comunale PD, Antonio Rotundo, intervenne a mezzo stampa per sollecitare l’amministrazione comunale all’immediata pulizia del fondale



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