In memoria di Adelina, il 25 novembre ‘particolare’ di chi ha voluto ricordare una grande donna

Toccante la manifestazione che, alla presenza della Consigliera di Parità, Filomena D’Antini Solero, hanno organizzato il Pronto Soccorso dei Poveri e Salento Rinasce in memoria di Adelina

Tante le iniziative a Lecce e nel Salento in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a cominciare da quelle che si sono svolte alla Scuola Media ‘Ascanio Grandi’ con la partecipazione della Polizia di Stato e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil (in cui, alla presenza della mamma di Noemi Durini, sono state intitolate sei panchine rosse ad altrettante vittime di recenti femminicidi avvenuti in Puglia) e all’Istituto ‘Grazia Deledda’ con la presentazione della campagna di sensibilizzazione ‘A Teasta Alta’. Ma non è passata inosservata la manifestazione che, alla presenza della Consigliera di Parità della provincia di Lecce, Filomena D’Antini Solero, hanno organizzato le associazioni Pronto Soccorso dei Poveri e Salento Rinasce in memoria di Adelina.

La donna di origini albanesi, ma salentina d’adozione, si è tolta la vita nei giorni scorsi lanciandosi da un ponte non essendo riuscita a superare il niet ricevuto dalle istituzioni alla richiesta della cittadinanza italiana che le sarebbe spettata di diritto dopo che si era ribellata al racket violento della prostituzione in cui era caduta quando era giovane entrando in un programma di protezione che la tutelava dalle ripicche dei suoi vecchi aguzzini. Aveva perso la cittadinanza albanese e attendeva da anni quella italiana, lei che era diventata un simbolo della ribellione al racket della prostituzione e della violenza contro le donne e non perdeva occasione per ricordare gli uomini e le donne della Polizia di Stato che l’avevano aiutata a trovare il coraggio di riprendersi in mano la libertà e la vita.

Ma le lungaggini burocratiche non le avevano poi consentito di diventare ‘italiana’, di acquisire lo status della cittadinanza. Era rimasta apolide. Un’onta per lei che non si dava pace e che era stata causa di tante sofferenze. Sofferenze che certamente avevano influito sul cancro che la stava consumando e dal quale cercava di curarsi.

Poi non ce l’ha fatta e ha pensato che per lenire il suo dolore c’era solo il rimedio del suicidio.

Oggi Tommaso Prima, Raffaele Longo e Filomena D’Antini Solero l’hanno voluta ricordare con un pensiero, con il volo libero di alcuni palloncini bianchi e con uno striscione. Una manifestazione per gridare ancora il suo nome che è e resterà sempre nei cuori di chi l’ha conosciuta e ha potuto vedere il suo coraggio. Oggi, 25 novembre, giorno della lotta contro ogni violenza sulle donne, Adelina merita di essere ricordata. Perchè è grazie a gesti come i suoi che le ricorrenze non diventano retorica.